L’Italia per i diritti umani

L’Italia per i diritti umani

“Oggi celebriamo la Giornata internazionale dei diritti umani. Con l’adozione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nel 1948, il rispetto dei diritti umani è progredito in modo significativo. Il Consiglio d’Europa e la Corte europea dei diritti dell’uomo sono stati fondamentali per proteggere i diritti umani degli individui e assicurare che tutte le persone possano vivere la propria vita con dignità”. Così Luigi Di Maio nella sua doppia veste di Ministro degli Affari Esteri dell’Italia e di Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, in occasione del 10 dicembre.


“La Presidenza italiana del Comitato dei Ministri – sottolinea Di Maio – ritiene che la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali sia alla base dei valori comuni europei. È indispensabile che le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo siano portate a esecuzione, garantendo così l’efficacia del sistema di vigilanza, che è una delle caratteristiche peculiari del Consiglio d’Europa. Inoltre, i diritti sociali sono un aspetto sostanziale della costruzione europea e dei principi fondanti dell’Europa”.


“È nostra intenzione – afferma il Ministro – contribuire agli sforzi comuni in corso per rafforzare il sistema della Carta sociale europea semplificandone le procedure di monitoraggio e favorendo un dialogo più regolare con i governi. L’Italia prevede di ottenere risultati concreti in questo senso durante la sua Presidenza”.
“La nostra Presidenza – annota Di Maio – ha ritenuto prioritario proteggere e promuovere i diritti fondamentali delle donne e i diritti dei bambini, poiché questi gruppi sono stati particolarmente colpiti dalla crisi del coronavirus. Ci concentreremo sulla prevenzione della violenza contro le donne e della violenza domestica.

La Convenzione di Istanbul è al centro di questo lavoro e continueremo a promuoverne la ratifica da parte di tutti gli Stati membri. Il Consiglio d’Europa e i suoi Stati membri – conclude – devono inoltre collaborare per affrontare le nuove sfide emergenti in materia di diritti umani, come l’intelligenza artificiale, a beneficio dei cittadini europei, comprese le generazioni future”. 

Redazione Radici

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