Messaggi minatori e boicottaggio dei ristoranti italiani: esce allo scoperto il “fair play” inglese

Messaggi minatori e boicottaggio dei ristoranti italiani: esce allo scoperto il “fair play” inglese

“Accettare la sconfitta con dignità è uno dei tanti principi del fair play, concetto che ha origini nell’Ottocento e nello sport racchiude tutta una serie di regole dettate da un codice di comportamento, che mette al primo posto lo spirito sportivo, gli ideali di amicizia e il rispetto verso gli altri. Ma a settimane ormai dalla finale Italia-Inghilterra, sembra che a molti gentlemen inglesi la vittoria degli Azzurri a Wembley ancora non sia ancora andata giù”. A scriverne è Mariaelena Agostini sulle pagine online di “Londra, Italia”, quotidiano italiano attivo nella capitale britannica fondato e diretto da Francesco Ragni.


“Dopo una serie di petizioni lanciate online (ben cinque) per rigiocare la finale, una delle quali ha raccolto oltre 150mila firme, l’ultimo esempio di fair play inglese è una lettera anonima, spedita direttamente in Ambasciata d’Italia a Londra, dai toni accesi e molto poco politically correct.
Un messaggio che se da un lato spaventa, dall’altro fa anche molto sorridere, se si pensa che il concetto stesso di “fair play” – letteralmente, “gioco corretto” – è stato inventato proprio in Inghilterra secoli fa.
Ma non è finita qui. Nelle scorse settimane, le principali vittime sono stati i ristoranti italiani, principalmente a Londra, disertati dalla maggior parte dei britannici ancora amareggiati dalla sconfitta.


A confermarlo una stima da parte di The Fork UK, app usata per riservare i tavoli nei locali, secondo la quale il trionfo degli Azzurri a Wembley avrebbe causato un calo delle prenotazioni nei ristoranti italiani a Londra del ben 55%.
Gli inglesi, spiega la ricerca, avrebbero preferito “affogare i dispiaceri” nei ben più tradizionali “sapori di casa”, come fish and chips e pie and mash, iniziando quindi una vera e propria guerra culinaria.
Spaghetti e pizza? Bocconi troppo amari da digerire. Come sembra, del resto, anche la sportività”. (aise) 

Redazione

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