Cartabia : un affronto le botte nelle carceri

Cartabia : un affronto le botte nelle carceri

Dapprima una riunione straordinaria al Ministero della Giustizia insieme al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap),Bernardo Petralia, il Garante nazionale delle   private della libertà, Mauro Palma e il Sottosegretario Francesco Paolo Sisto.

Quindi una nota molto netta, in cui si parla addirittura di “tradimento della Costituzione, di “offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche a quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria deve portare con onore, per il difficile, fondamentale e delicato compito che è chiamato a svolgere”.

I video delle violenze avvenute sui detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere lo scorso 6 aprile hanno scioccato molti, e sicuramente hanno scioccato il ministro della Giustizia Marta Cartabia, che ha chiesto una indagine approfondita dell’avvenuto e dell’intera catena di responsabilità: “Di fronte a fatti di una tale gravità non basta una condanna a parole. Occorre attivarsi – aggiunge la Guardasigilli – per comprenderne e rimuoverne le cause. Occorre attivarsi perché fatti così non si ripetano”.

E ancora: “Oltre quegli alti muri di cinta delle carceri c’è un pezzo della nostra Repubblica, dove la persona è persona, e dove i diritti costituzionali non possono essere calpestati. E questo a tutela anche delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria, che sono i primi ad essere sconcertati dai fatti accaduti”.

Si indigna la sinistra, con Emanuele Fiano, del Partito democratico, che sbotta: “Sono violenze che ci fanno inorridire, violenze non lecite in un paese democratico come il nostro, con detenuti picchiati e umiliati senza motivo. Le violenze su alcuni detenuti del carcere di Santa Maria Capua a Vetere indignano profondamente la nostra coscienza civile e pretendiamo giustizia”. E chiede al ministro di venire quanto prima in aula a riferire sull’accaduto: “e soprattutto vorremmo sapere se nessuno dei livelli superiori di quegli agenti avesse saputo o sapeva”.

Non mancano però i distinguo: per Matteo Salvini per esempio “vanno puniti i singoli errori, ma ci vuole rispetto per gli uomini divisa”. Ed Edmondo Cirielli, di Fratelli d’Italia, questore della Camera, si è anche recato a Santa Maria Capua Vetere dove “ho portato la mia solidarietà umana e istituzionale alla Polizia Penitenziaria, dopo l’ordinanza di custodia cautelare per 52 appartenenti al Corpo emessa a seguito di alcune denunce dei detenuti”.

Eppure anche per la UIlpa Polizia penitenziaria “le notizie che provengono da Santa Maria Capua Vetere lasciano sgomenti e atterriti”. Al punto che Nicola Fratoianni, di Sinistra Italia, torna a rilanciare la campagna, sollevata da Amnesty International all’indomani dei fatti del G8 di Genova, per l’introduzione dei codici identificativi agli agenti in divisa.© 9Colonne

Redazione

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