Facciamo il punto
Di Giorgio Brignola
In Italia non è agevole fare delle previsioni economiche; anche in considerazione della pandemia virale. Del resto, non ci sono costrutti che potrebbero indurci ad assumere posizioni cautamente ottimistiche. Sull’Esecutivo Draghi, vedremo col “tempo”. Con questa situazione, la politica non ha valenza. Quando sarà sconfitta la pandemia, sollevarci potrebbe essere arduo. Ci hanno abituato, giorno per giorno, ad avere meno e a sostenere l’insostenibile. Siamo stanchi di questa situazione che sfilaccia ogni iniziativa, ogni possibile via d’uscita. E’ ipotecato il futuro e non solo della nostra generazione.
Se risparmiare, è impossibile, tentare di spendere “bene” appare più difficile. La mancanza di liquidità ci ha spinto ai prestiti, ad acquistare a rate. Ipotecando per mesi, se non per anni, gli eventuali miglioramenti economici che potrebbero verificarsi. Ci sembra, a questo punto, eccessivo, fare dei raffronti.
Il “superfluo” non esiste più da tempo, ora è iniziata la forzata rinuncia al “necessario”. Ce ne siamo accorti tutti. Sopravvivere è assai più difficile di quando lo era in Seconda Repubblica. Chi ancora “ha”, preferisce non investire. Chi non “ha” trova difficile guardare al futuro. C’è bisogno di un diffuso cambiamento. La “grave” malata è la nostra economia e la politica potrebbe non essere la “terapia” migliore.
Giorgio Brignola