Un legame indissolubile tra Bejart ed il Teatro Petruzzelli a Bari

Un legame indissolubile tra Bejart  ed il Teatro Petruzzelli a Bari

di Nunzia Bernardini

BARI – Gli appassionati della danza si sono preparati al ritorno del Bèjart Ballet Lausanne a Bari: non a caso hanno assediato la biglietteria per questo appuntamento imperdibile.

E il Teatro Petruzzelli restituisce, con un colpo d’occhio d’insieme, la bellezza dei palchi e della platea affollati facendo percepire “fisicamente” la grande aspettativa per lo spettacolo.

Tre titoli di grande rilievo: “Alors on danse…!” di Gil Roman e due pezzi di Maurice Béjart, “L’Oiseau de Feu” e il celebre “Boléro”. Un trittico che propone una varietà di stili, movimenti ed emozioni e che mettono in risalto la versatilità e la perfezione tecnica dei ballerini del Béjart Ballet Lausanne.

L’apertura del palcoscenico è di Gil Roman, che nel 2007 ha raccolto il testimone da Bejart, indiscussa  leggenda della danza contemporanea. Alla guida della compagnia del balletto di Lausanne, ha mantenuto il senso della missione del fondatore: quella di rendere il mondo del balletto accessibile a un pubblico più vasto.

Alors on danse sorprende il pubblico con la sua carattestica innovativa e dinamica: una coreografia che “non aveva altro scopo che il piacere di ballare”  e in grado di fondere le luci gli stili di danza e la musica di John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan. Un finale coloratissimo con un’energia travolgente che cattura l’attenzione del pubblico.

A seguire due lavori dello stesso Béjart: L’uccello di Fuoco, su musica di Igor Stravinskij, che è stato rappresentato per la prima volta nel 1970, e risulta ancora attualissimo e coinvolgente con il rosso che invade la scena.

Infine il Bolèro, che nel 1961, ai tempi della prima rappresentazione dev’essere sembrato rivoluzionario, ha una coreografia che è passata alla storia proprio grazie alla sua semplicità: “una melodia -secondo le parole di Bejart- si avvolge instancabilmente su se stessa, aumenta di volume e di intensità divorando lo spazio sonoro e inghiottendo alla fine la melodia”.

Infatti, quello che colpisce e caratterizza Bolèro è il costante crescendo della musica perfettamente coordinata con il movimento dei ballerini, che aumentano di numero man mano che anche la musica si amplia. La coreografia è un insieme di corpi danzanti in un insieme simbiotico tra ritmo, movimento e musica.

Inutile dire che i consensi per tutti i danzatori e le danzatrici e l’entusiasmo degli applausi  hanno manifestato l’affetto e l’ammirazione del pubblico per questa opportunità offerta dal cartellone del Teatro barese che non solo non delude ma è capace di suscitare e rinnovare l’interesse dei suoi “fedelissimi”.

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.