Congo: arrestati i presunti assassini dell’Ambasciatore Attanasio

Congo: arrestati i presunti assassini dell’Ambasciatore Attanasio

 Le autorità del Nord Kivo, nella Repubblica Democratica del Congo, hanno annunciato ieri in una conferenza stampa a Goma, che la Polizia congolese avrebbe arrestato 6 persone, presunti assassini dell’Ambasciatore d’Italia a Kinshasa, Luca Attanasio, morto in un’imboscata il 22 febbraio dell’anno scorso assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci, e all’autista Mustapha Milambo.

A riferirlo sono state diverse testate giornalistiche locali presenti alla conferenza stampa e alcuni corrispondenti di France24 e dell’Agenzia Reuters, in particolare Stanis Bujakera Tshiamala, che ha riferito, in un servizio pubblicato anche su Twitter, che le sei persone farebbero parte del gruppo ribelle locale Balume Bakulu. Tra questi, due sarebbero quelli coinvolti nell’omicidio di Attanasio, Iacovacci e Milambo, i quali avrebbero voluto, sempre secondo quanto si apprende dal servizio, rapire l’Ambasciatore per ottenere un riscatto. Le altre quattro persone fermate sono accusate di aver attaccati altri operatori umanitari che lavoravano nella regione.

La polizia della Repubblica Democratica del Congo ha aggiunto che il principale sospettato dell’uccisione di Attanasio, un uomo identificato col nome di Aspirant, è ancora ricercato. Non è chiaro quando siano avvenuti gli arresti e per il momento non si sa niente del processo.
Nel momento dell’attacco armato del febbraio scorso, l’Ambasciatore Attanasio stava viaggiando su un convoglio dell’ONU lungo la strada che collega le città di Goma e Rutshuru, nella parte orientale del paese, un’ampia area in cui da molti decenni ci sono guerre, conflitti etnici e invasioni territoriali da parte degli stati confinanti.

“L’Italia deve continuare a seguire con attenzione lo sviluppo delle indagini delle autorità locali. Tutte le responsabilità devono essere accertate. Lo dobbiamo alle famiglie dell’ambasciatore Attanasio, del carabiniere scelto Iacovacci e del loro autista. Lo dobbiamo a tutte le donne e agli uomini del nostro corpo diplomatico”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd in Commissione Esteri.
Intanto, la Procura di Roma, come riferito dall’Ansa, ha chiesto i verbali delle dichiarazioni rese dagli arrestati per esaminarli e riscontrare l’eventuale responsabilità oggettiva su quanto avvenuto in Congo. Inoltre, spiegano, si sta cercando di accelerare la missione dei carabinieri del Ros per provare ad ascoltare direttamente gli arrestati e affiancare gli investigatori locali nei prossimi passi degli accertamenti. 

Redazione Radici

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