Ue e sedie, il precedente di de Gaulle

Ue e sedie, il precedente di de Gaulle

Un simbolismo potente: la gaffe di Ankara con von der Leyen che non trova il suo posto vicino a Erdogan e quella lasciata vuota nel 1965 dalla Francia contro la svolta federalista della Comunità europea

di Davide Sarsini

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© AFP – Charles de Gaulle

La sedia ‘dimenticata’ per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione della visita ad Ankara si ritaglia di diritto un piccolo spazio nella storia della diplomazia, o almeno del suo protocollo. Il simbolismo dell’ex ministra tedesca confinata in un divanetto laterale rispetto al presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, e al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è potente: vi si può leggere la scarsa coesione tra istituzioni Ue, il declino della Germania post Merkel, un residuo di maschilismo nelle relazioni internazionali o un semplice disastro dei responsabili del cerimoniale.PUBBLICITÀ

Quella vuota di de Gaulle

La sedia, del resto, è sempre stata un’immagine evocativa: nell’arte può indicare una presenza ma anche un’assenza, una perdita o la speranza di un ritorno. Nella costruzione europea è passata alla storia la politica della “sedia vuota” adottata nel 1965 da Charles de Gaulle: la Francia boicottò tutte le riunioni della Cee per contestare la svolta federalista proposta dalla Commissione di istituire un bilancio comunitario autonomo e di rafforzare i poteri del Parlamento europeo. La crisi si concluse solo l’anno dopo con il “compromesso di Lussemburgo” che introdusse il diritto di veto: da allora basta una ‘sedia’ per bloccare le decisioni in materia di sicurezza, affari esteri e imposizione fiscale.

Redazione

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