Questo fantastico mondo dell’ arte

Questo fantastico mondo dell’ arte
Di Letizia Ceroni 
Arte…
Chi non si è mai incantato davanti a un’opera d’arte?
Fino dall’alba dei tempi c’è stato qualcuno che ha sentito la capacità di esprimersi tramite le immagini, quindi, ogni epoca ha a avuto i suoi artisti e le sue forme d’arte.Ma la storia insegna che non sempre gli artisti sono stati apprezzati.
Come si fa a restare indifferenti davanti alle sculture antiche raffiguranti corpi perfetti, poesia del movimento, o davanti agli affreschi, testimonianze visive di scene quotidiane del passato che sarebbero state totalmente dimenticate?
Vediamo le opere ma non gli artisti, tranne le eccezioni che conosciamo.
Ma la vita degli artisti non è mai stata facile, anche se credo che le sofferenze e le difficoltà siano sempre state un punto focale della loro espressione, e pochi di loro hanno avuto la giusta gratificazione prima della loro dipartita.
Una cosa però è certa, nei tempi antichi, artisticamente non potevi fare il “furbetto”.Cosa è diventata l’arte oggi?
Un gallerista mi disse che, in periodi di crisi, gli artisti si moltiplicano a dismisura.Del resto, oggi, entri in un negozio di articoli per artisti e puoi trovare di tutto e di più e sbizzarrirti come più ti piace, sempre che tu abbia una certa possibilità economica, fattore che, chiunque decida di entrare nel fantastico mondo dell’arte, dovrebbe mettere in conto prima.
Mi è sempre piaciuto disegnare, anche se questa mia tendenza non è mai stata presa in considerazione dagli insegnanti ma, quando è la tua passione, prima o poi salta fuori. Purtroppo mi resi conto di essere portata per la pittura quando ormai era troppo tardi per frequentare una scuola.Ho ripreso a disegnare molto tardi e, visti i risultati, decisi di mettermi in gioco nel fantastico mondo dell’arte.
Naturalmente si tratta di esperienze personali ma questo è ciò che ho trovato e che non molti sanno.
Il materiale costa, specialmente quello professionale, quindi, se non hai molte risorse, devi optare per il materiale didattico il cui costo è più accessibile.
Aprii il profilo su Facebook e iniziai a pubblicare i miei lavori, iniziarono ad arrivare inviti per partecipare a mostre e concorsi.Per fare una mostra personale ci vuole il luogo.Per farla in una galleria devi avere il portafoglio a fisarmonica, se si tratta di una collettiva, di solito paghi il pezzo di muro a metratura, per la personale meglio optare per sale comunali, anche se alcuni comuni chiedono quanto un gallerista, fortunatamente non tutti sono così, alcuni chiedono la donazione di un’opera come pagamento per usufruire dei locali e, magari, ci vien fuori anche la pubblicità in loco e il trafiletto sul giornale.Anche per partecipare ai concorsi devi versare una quota, e fino a qui ci siamo visto che nulla si fa gratis. Se ci puoi arrivare di persona devi aggiungere la spesa del viaggio pasti compresi, magari pure una stanza se la location è lontana e, se la cosa si protrae per un po’ di tempo, diventa un po’ pesante, mettendo in conto che difficilmente riuscirai a vendere qualcosa, però, se ti va bene, ti porti a casa medaglia e diplomino.
Se partecipi fuori dalla tua regione, devi spedire il quadro. Ti paghi l’iscrizione, le spese di spedizione e, di solito vai alla sperindio perché gli organizzatori non si prendono nessuna responsabilità riguardo a danni o smarrimento e, pure lì, non cavi un ragno dal buco.
Magari ti fai una bancarella per partecipare a fiere e feste di paese, viaggio, sbattimento e magari anche una quota per poter piazzare, per sentirti dire che sei troppo cara o trovi nonne, mamme e zie desiderose di farti sapere che hanno infanti con un talento da far impallidire il buon Buonarroti e, in tutto questo, non includi il tempo che hai messo a creare le tue opere perché, almeno quello, lo hai fatto con passione e soddisfazione personale.
Quindi, quando leggete di successi, vincite, e riconoscimenti vari, sappiate che, più che guadagnati per il merito (che non si mette certo in discussione) sono stati lautamente pagati.Tutto questo se non hai una quotazione… Già, la quotazione…
Per poterla avere, devi fare un certo numero di mostre e partecipare a vari concorsi e poi, devi avere le recensioni da critici d’arte. Se non sei nessuno, devi cercare il critico e, credetemi, i critici si fanno pagare bene. Cosa diversa se sei già qualcuno, nel qual caso, sarà il critico a cercarti per usufruire della tua scia, della serie piove sempre sul bagnato.
Naturalmente c’è pure una componente “fortuna” accompagnata da conoscenze e appoggi vari.
Poi ci sono le riviste.
Ti lisciano il pelo con vari complimenti e ti offrono l’occasione di avere uno spazio per far conoscere opere e recensioni facendoti credere che sono filantropi il cui scopo è far conoscere talenti nascosti in nome dell’arte ma che poi ti presentano il pacchetto spese. Una volta, pagai per avere una pagina singola in cui pubblicare un’opera e la recensione del critico. Devo dire che furono molto gentili a farmi recapitare alcune copie del numero dove c’era la “mia pagina” ma scoprii che sulla pagina che avevo acquistato, lo spazio riservato a me era di meno della metà, un po’ perché il critico pagato a parte per la recensione, invece di quello per cui era stato pagato mise tre righe di biografia e un po’ perché il resto era occupato da pubblicità.
Fantastico mondo, dove scarabocchiatori seriali che non saprebbero dimostrare di fare un quadro degno di essere chiamato tale, vendono croste orripilanti a prezzi indecenti a discapito di artisti veri.
Certo, il discorso “arte” è molto vasto ma, se vuoi fare opere astratte, prima devi dimostrare di saper almeno disegnare.
Poi, ciliegina sulla torta, ci sono i trucchi largamente usati da gente che, altrimenti, disegnerebbe una figura umana come l’omino che disegni all’asilo,e ci mancava proprio solo l’ AI per completare l’opera.
Certo, i risultati sono più che ottimi e attirano elogi e ammirazione ma, a questo punto, personalmente, me ne sono tirata fuori.Onore e auguri infiniti agli artisti veri, quelli che credono ancora all’arte vera e che creano le loro opere senza trucco e senza inganno usando solo il dono del talento che gli è stato dato da madre natura.

Daniela Piesco

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