La cultura è un pessimo surrogato della natura

La cultura è un pessimo surrogato della natura
Correggetemi se sbaglio; ma a naso credo che gli occidentali pretendano, a colpi di cultura: robot e intelligenza artificiale, di surrogare integralmente la natura.
Da sempre puntano a sottrarre i figli a MADRE NATURA, rendendo maturi i cervelli umani e pieni i portafogli, perché ogni singolo individuo possa produrre e spendere liberamente, senza alcun rispetto per le leggi del Creato  come i contadini, pastori, pescatori e boscaioli.
Dimenticando colposamente o dolorosamente che per rimanere in vita, tutti gli esseri viventi hanno bisogno di attingere dal condominio terra che l
i ospita e li nutre: aria, acqua, fuoco, cibo e terra che non sono più come una volta risorse illimitate e a costo zero.
Quindi la cultura moderna, diversamente dall’antica, ha come peccato originale quello di “lievitare” troppo le capacità di sfruttamento intellettive e finanziarie, senza aver mai indagato a fondo quali azioni dell’uomo sono ecocompatibili e quali ecoassassine del pianeta e dell’umanità.
Tanto da spingere la NATURA:  (amministratore del condominio Terra), a reazioni di autodifesa a dir poco spiacevoli.
Servirebbe, (il condizionale è d’obbligo), una cultura riveduta e corretta (capace di salvare le capre senza distruggere i cavoli) posto che, negli ultimi 250 anni l’Umanità è lievitata da 1 a 8 miliardi.
 
E l’arricchimento dei potenti, che in proporzione avrebbe dovuto decrescere per assicurare vita e pace alla crescente comunità mondiale, è fuori controllo.

Lo strabismo culturale finisce per infettare miliardi di umani, che poi traducono in “feroce politica e rapace mercato” le stesse distorsioni apprese dall’istruzione, dall’informazione, dalla scienza . E a quel punto,
 la catastrofe è servita e confermata dalla Natura, quasi fosse un boomerang difettoso restituito al mittente.
 
La smania conoscitiva e creativa dell’uomo, (da quando aveva la coda) non ha mai avuto bisogno di stimoli filosofici per progredire senza sconfinare nella follia. 
Stuzzicarla a colpi di lauree e master, (per come è messa oggi l’umanità), non si direbbe per niente igienico, anzi altamente pericoloso, se non letteralmente genocida.
L’uomo ingordo di sapere, non di rado sviluppa fame assassina di “potere finanziario“. Più gli stuzzichi l’appetito conoscitivo e creativo, più inguai di problemi l’umanità; perché i potenti per saziarsi diventano cattivi, ingordi, rapaci e persino pronti a scatenare un conflitto atomico per vincere la guerra sanguinosa della competizione politica e/o finanziaria.
Ora, se vi avanza tempo, con l’aiuto di un genio in matematica, provate a capire, se esiste un livello di accumulazione finanziaria che faccia sentire sazi i banchieri e i governanti delle prime potenze mondiali che hanno in pugno la vita di 8 miliardi di umani.
 
L’istruito a differenza dell’ignorante non si lascia usare e non si lascia fermare dalle difficoltà di nessun genere.
Perciò chi maneggia cultura e scienza non può essere maltrattato, né tributariamente né finanziariamente
Sfornare professori, professionisti, burocrati, giornalisti,  intellettuali di tutte le razze, e poi pagarli poco o male, è un suicidio per la razza umana.
Gli istruiti fanno credere agli ignoranti che tutto il meglio di questo mondo è opera loro; dimenticando che il padreterno non ha creato gli elementi vitali: aria, acqua, fuoco, cibo e terra, per loro esclusivo uso e consumo. 
E senza tutto quel ben di Dio di Madre Natura, le teste d’uovo culturalmente lievitate, non rimarrebbero in vita a questo mondo per più di 15 minuti.
Che provino, saggi, ricchi e potenti, a non respirare mentre contano montagne di banconote; che provino a sgonfiare le ruote della Ferrari e a correre ad Indianapolis a 300 orari da vivi.
Che provino a decollare un aereo in assenza di aria. O a togliere l’aria ad un aereo in volo. O a tuffarsi in una piscina senza acqua. A cuocere il cibo senza fuoco. O a nutrirsi di spaghetti in pvc.
La dispensa di vita per il genere umano si chiama Natura; basta distruggerla, per distruggere l’Umanità, anche se ha fatto una indigestione di tutto lo scibile umano.
 
La cultura e il progresso scientifico tecnologico e democratico servono a convincere l’umanità che sbaglia a sentirsi ancora sotto la protezione della natura; perché ora sono i “pastori esattori” della cultura e derivati a proteggerla amorevolmente. 
E per possedere denaro, deve rassegnarsi a dipendere da un padrone che compra e sfrutta la sua prestazione di acritico esecutore di ordini.
Dopo tre milioni di anni, quale delitto ha commesso l’Umanità per essere sottratta alle amorevoli cure di Madre natura e consegnata alla matrigna cultura schiavista e truffaldina, che in soli 400 anni di fantascienza, fantapolitica e fantafinanza ha messo in forse il futuro dell’uomo e Dio non voglia anche del pianeta?
 
E a questo punto, chi fosse ancora fermamente convinto dell’utilità a prescindere della cultura, provi ad ascoltare Aurelio Picca:
 
« Lo scrittore serve se ha il coraggio di essere sempre eversivo, come lo fu Ugo Foscolo, che aveva combattuto per Napoleone e che quando gli austriaci fecero un elenco degli intellettuali dell’epoca, sotto il suo nome scrissero: “Pericoloso sotto ogni Stato”. L’intellettuale deve essere così: contro tutti, sempre. Rivoluzionario nel senso di essere in opposizione, conservatore nel senso di tenere viva la memoria. Se è capace di essere così ha un senso, ma siccome gli intellettuali di solito non sanno fare altri mestieri, hanno fatto dello scrivere una carriera sicura invece che una battaglia permanente. » 
 
Franco Luceri

Redazione

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