Chiusura oggi al Teatro Petruzzelli del BIF&ST 2024

Chiusura oggi al Teatro Petruzzelli del BIF&ST 2024
BARI – Conferenza stampa alle 12,30 e chiusura e premiazioni al Teatro Petruzzelli stasera, alle 20,30, con poi a seguire il bel film “Gloria!” di Margherita Vicario, cala il sipario, è proprio il caso di dirlo, su questo «BIF&ST 2024 dedicato a Giuliano Montaldo e Paolo Taviani» che, i numeri definitivi naturalmente non ci sono ancora, non è difficile prevedere che quantomeno bisserà il boom di presenze dell’anno scorso. Alla sua XV edizione, un festival che è ormai sul podio delle migliori rassegne nazionali e proietta Bari e la Puglia a livello internazionale, un successo non certo casuale visto che dietro a tutto a questo vi è un “barese” di grande peso e credibilità persino nel cinema mondiale. Stiamo parlando, infatti, di Felice Laudadio, già direttore del Centro Sperimentale del Cinema di Roma e, giusto per memoria storica, il patron di quell’EuropaCinema ’88 da cui partì la felice avventura di “Nuovo Cinema Paradiso” di Peppuccio Tornatore che poi, due anni dopo, vinse l’Oscar ad Hollywood,
Tenacia, amore per il cinema e la sua terra, questa la cifra di Laudadio, eccoci così anche a spiegare anche il perché, non importa se quasi contemporanei tra loro i due eventi – cioè ad appena un’ora di distanza dall’inizio della  cerimonia di consegna dagli ambìti premi di questo BIF&ST nel Petruzzelli – alle 21,30 si proietterà, nel Teatro Piccinni e in anteprima mondiale, Pattini e Acciaio, per la sezione ItaliaFilmFest/Doc. Quasi un biopic su una leggenda dello sport italiano, il documentario che definirlo il più pugliese dei lungometraggi possibili non è esagerato: ospite un “barese”(Laudadio) oriunda giovinazzese la regista, Rossella Devenuto (autrice tra l’altro del premiato film “Controra” peraltro girato appunto nella cittadina dove è nato suo padre) andrà sul grande schermo l’amarcord di una favola moderna che parla  di un paese del sud Italia, Giovinazzo, delle sue famose Acciaierie Ferriere Pugliesi e della sua squadra che con il nome di AFP Giovinazzo scalò le vette del Mondo anche grazie all’inarrivabile talento del suo grande campione locale Pino Marzella. Quello che, per capirci, la stampa internazionale non ha esitato a definire «Il Maradona dell’Hockey» e che, tuttora ineguagliato, ora da allenatore spera di ripetere l’impresa con la squadra che guida.
Non per campanilismo, ma perché non certo destinato ad una grande distribuzione come quello in proiezione contemporanea al Petruzzelli, dunque un film assolutamente da non perdere, stasera, questo Pattini e Acciaio: un viaggio in un tempo perduto, ma non scomparso del tutto come le viste e scorci che offre, quanto basta a spiegare la weltanschauung di una Giovinazzo che, anche grazie a questo splendido racconto per immagini, ha una ragione in più, oltre alla sua bellezza e storia, per credere al sogno possibile di poter divenire un sito Unesco.
Enrico Tedeschi
PH Pattini

Redazione

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