Don Bosco, il Santo dei giovani, l’uomo dei sogni che si avverano

Don Bosco, il Santo dei giovani, l’uomo dei sogni che si avverano

È stato davvero l’uomo dei sogni, tanto che si disse che nella sua vita il “soprannaturale” era “naturale”. Oggi si celebra la straordinaria figura di don Bosco ovvero il santo dei giovani, fondatore della Società salesiana e, insieme a santa Maria Domenica Mazzarello, dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Morì logorato dalla fatica spesa nella carità soprattutto verso i ragazzi, il 31 gennaio 1888 a 72 anni. Pio XI che lo aveva conosciuto lo proclamò beato nel 1929 e lo canonizzò il 1° aprile 1934.

Inutile tentare di sintetizzare la sua vita in poche parole, perché dal sistema preventivo all’educazione alla buona cittadinanza, dall’oratorio all’impegno per salvare gli sbandati dal riformatorio, don Bosco è stato un anticipatore, un innovatore, un gigante dell’attenzione ai ragazzi, impegno evangelico che egli riassumeva nella famosa formula: «Mi basta che siate giovani perché io vi ami assai». Meglio allora concentrarsi su alcuni aspetti della sua esistenza a partire proprio dal sogno dei nove anni, che ne avrebbe orientato il cammino vocazionale. Raccontò che una donna splendente come il sole gli chiese di rendersi “umile, forte e robusto”. Così facendo, «quello che vedi succedere di questi lupi che si trasformano in agnelli, tu lo farai per i miei figli – aggiunse la Signora -. Io ti farò da maestra. A suo tempo tutto comprenderai». Era naturalmente la Madonna venerata come Maria Ausiliatrice, titolo anche della Basilica fatta edificare a Valdocco di Torino, cuore della spiritualità salesiana, dove oggi a partire dalle 7 sono in programma Messe fino alle 21.

In particolare alle 11 l’Eucaristia verrà presieduta da monsignor Roberto Repole arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mentre alle 17 a celebrare sarà don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele e di Libera. Fa riferimento al sogno dei nove anni anche il cardinale Angel Fernandez Artime che lo ha richiamato di recente in numerose occasioni, a cominciare dalla tradizionale Strenna salesiana, cioè, sul modello del fondatore, l’indicazione delle linee guida del programma educativo per il nuovo anno, proposta l’ultimo giorno di quello vecchio. Forse, ha detto il rettor maggiore in proposito, nel 2024 basterebbe fare nostre le parole che Maria dice a Giovanni Bosco: «Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto». Forse ci si aspettava un consiglio più “spirituale”, ma solo chi è umile può essere gentile perché riesce a godere della presenza degli altri. L’umiltà è la porta dell’amore verso i più piccoli, gli indifesi, i feriti dalla vita. «Solo chi è solido e forte – ha proseguito Artime – può camminare dietro a Gesù oggi nonostante tutto.

Perché noi vogliamo vedere i prigionieri liberi, e gli oppressi non più oppressi. Maria – ha proseguito il porporato – vuole che i Salesiani, e tutta la sua Famiglia, la bella famiglia di don Bosco di tutti i tempi camminino come don Bosco. E per ciò la migliore garanzia sarà sempre avere Lei come vera Maestra che è anzitutto Madre». La Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino – Foto di archivio In occasione del bicentenario del sogno dei nove anno la basilica di Maria Ausiliatrice ha ospitato a Torino una mostra, che si conclude con il mese di gennaio, articolata in 12 pannelli, ognuno dei quali riporta una frase del sogno stesso. Ciascuna è inoltre accompagnata da un breve commento del rettor maggiore Artime, tratto dalla Strenna salesiana 2024.

 

Marcario Giacomo

Editorialista de Il Corriere Nazionale

ph donboscowest.org/

Redazione

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