Italiani
Riteniamo necessario manifestare alcune nostre riflessioni sul ruolo, spesso sottovalutato, degli italiani “altrove”. Lo riteniamo doveroso.
I Connazionali all’estero sono più di sei milioni. Una fitta schiera che continua a mantenere contatti, non solo affettivi, con la Madre Patria. Certo è che certe incoerenze nei confronti della nostra Comunità d’oltre frontiera ci sono ancora. Anche sotto il profilo normativo.
Infatti, i Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, facendo obbligatoriamente parte di partiti nazionali, non sono nella condizione di presentare e discutere in Parlamento proposte di leggi specifiche per gli italiani ”altrove”.
La pubblica opinione è assai più informata sulle questioni di chi, dall’altra sponda del Mediterraneo o da Oriente, cerca in Europa una nuova dimensione di pace e sopravvivenza. Però, il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” non dovrebbe trovare accoglienza nei confronti dei Connazionali nel mondo. C’è da rivedere, ma sul serio, il profilo della loro “rappresentatività” in Patria. In tutte le sue manifestazioni. Riteniamo che il tempo degli impegni non mantenuti sia concluso. Con la conseguente riconsiderazione del ruolo degli italiani all’estero. Una volta sistemati, ma sul serio, gli obiettivi della “rappresentatività” politica, ci saranno da scoprire quelli della “partecipazione”. Almeno, questa è la nostra visione di certi sviluppi socio/politici.
Del resto, la Legge 459/2001 (normativa Tremaglia) non è stata mai aggiornata. Ci sarà qualcuno, più coerente di altri, intenzionato a dare rilievo a questo nostro scrivere? Essere italiani “altrove” ha un’importanza che chi fa politica non dovrebbe tralasciare. Quindi, “italiani nel mondo”ma sempre connazionali anche se all’estero. Ora non ci resta che auspicare l’evoluzione degli eventi.
Giorgio Brignola