Il trattato di filosofia più breve del mondo

Il trattato di filosofia più breve del mondo

Alla fine del 1961 un gruppo di ragazzi tra i 16 e i 18 anni dopo aver discusso per tutto l’anno decisero di scrivere  il Trattato di filosofia più breve del mondo.

Eccone il testo.

Vi sono quattro verità assolutamente evidenti e indubitabili

  1. IO
  2. IL MONDO
  3. IL TEMPO
  4. LA MORTE

Formulato il testo decisero che esso doveva rimanere in discussione.

Tutti i partecipanti si impegnarono a portare argomenti a favore o contro la tesi sostenuta nel testo medesimo.

Nell’anno successivo, 1962, si ritrovarono e concordarono che alcuni degli elementi a favore potevano essere quelli esposti qui di seguito. Argomenti che, a loro parere, della tesi costituivano la

DIMOSTRAZIONE

Qualunque “soggetto” che sia dotato della facoltà di pensare, e la usi, può osservare che egli pensa, necessariamente e inevitabilmente, come segue.

  • Se penso non posso dubitare (quindi sono assolutamente certo) sul fatto che esiste almeno un essere (o ente): il mio io che pensa. Quindi esiste almeno una cosa che è pensata e chiamata

 “IO”

  • Se penso alla “cosa” che ho chiamato “IO” penso contemporaneamente che quella “cosa” è distinta da tutte le altre “cose” che “stanno intorno a IO” e “non sono parte di IO” e che “esistono” “al di fuori di IO” e “insieme a IO”. Tutte le cose che esistono sono pensate e sono chiamate

“IL MONDO”

  • Dopo aver pensato quanto sopra vedo e penso che “il mondo” è formato da alcune “cose ferme” e altre “cose che si muovono”. Pensando e vedendo cose che si muovono vedo e penso che ogni movimento ha un inizio, una durata, e una fine; in altre parole ho pensato che ogni movimento si svolge entro un determinato periodo di tempo. Ho pensato quindi che esiste quella “cosa” che è ed è chiamata

“IL TEMPO”

  • Ciò pensato, vedo e penso che la vita di ogni essere vivente è costituita da un insieme di movimenti degli elementi che costituiscono l’organismo di ogni essere vivente. Ciò pensato, penso che la vita di ogni essere vivente, come tutti i movimenti, ha un inizio, una durata, e una fine. La “fine della vita” di un organismo è quella cosa che è pensata ed è chiamata

“LA MORTE”

(Come Volevasi Dimostrare)

Gli autori del trattato rimasero d’accordo che la ricerca degli argomenti a favore o contro la tesi sopra esposta doveva continuare e che pertanto

la discussione della tesi doveva rimanere aperta.

Oggi, alla fine del 2022, chi scrive confessa umilmente e sinceramente di non essere riuscito a trovare argomenti contrari a quelli sopra esposti e tuttavia continua ancora a cercare. Non nasconde che sarebbe ben lieto di conoscere argomentazioni secondo le quali sarebbe possibile almeno sollevare dubbi sulle verità in parola e sulla relativa dimostrazione .

Giorgio Pizzol

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