Piu’ poveri?

Piu’ poveri?

Nel caso in cui l’evasione fiscale fosse effettivamente sbaragliata, anche la nostra Economia potrebbe avere una stampella di meno e reggersi più autonomamente anche nei confronti della Banca Centrale Europea (BCE). Il concetto da sormontare è semplice: tenere sotto tiro i grossi capitali e favorire, fiscalmente, i redditi da lavoro dipendente e da pensione. Se non saranno più prospettati “condoni” o “scudi fiscali”, gli evasori dovranno fare meglio i loro conti.

Con queste premesse, però, la situazione, di là dalle apparenze, è tesa e la fiducia politica all’Esecutivo potrebbe essere rivista per evitare ripercussioni al momento di mettere le carte in tavola. Un conto è l’austerità interna, un altro è il pareggio di bilancio preteso a livello europeo. E’ vero che l’inflazione non è aumentata, ma solo per una contrazione anomala dei consumi e della deflazione.

Quindi, sulla quantità si può anche puntare al ribasso, ma sul quotidiano, visto il progetto delle liberalizzazioni, nessuno sembra volerci stare. Invece di “filosofare” sul fronte economico, i politici dovrebbero affrontare le riforme istituzionali.

Una volta”salvata” l’economia, il tunnel della regressione potrebbe essere più breve. Tutto dipenderà dalla Commissioni del futuro Parlamento in materia.  Così l’italiano, che non è stata mai “cicala”, affronterà il suo ruolo di “formica”. Risparmiare sembra impossibile e molti hanno già dissipato capitale e interesse per far fronte alle necessità. Secondo noi, ci sono ancora troppi compromessi da ridimensionare per tornare a pretendere l’affidabilità economica che dipende, però, da quella politica.

Prima di tutto, la coerenza degli eventi dovrebbe tener in maggior considerazione i segnali di regresso generale. Suggerimento mai tenuto in debito apprezzamento dai precedenti esecutivi. Così Il popolo italiano si è trovato più povero.

Attenzione: più povero non meno ricco. Perché i ricchi d’Italia, anche nella situazione di palese declino nazionale, rischiano sempre poco. Per costoro l’attesa in tempi migliori non è mai venuta meno.

Giorgio Brignola

Redazione

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