Telefonata tra Draghi e Putin

Telefonata tra Draghi e Putin
Mario Draghi

Telefonata tra i due leader con al centro la questione Ucraina. Il premier: “La crisi alimentare che si sta avvicinando avrà proporzioni gigantesche e conseguenze terribili”. Il capo del Cremlino: “È Kiev che blocca i porti”. E assicura il premier italiano sul gas: “Continueremo a garantire forniture ininterrotte ai prezzi fissati nei contratti”

“Nel pomeriggio ho cercato il presidente russo Vladimir Putin per chiedere se si potesse far qualcosa per sbloccare il grano che è oggi nei depositi in Ucraina”. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa riferendo che sentirà anche il presidente ucraino Zelensky. “È un’iniziativa che ho sentito il dovere di prendere. Per la gravità della crisi umanitaria che può toccare i più poveri del mondo”.

Il Mar D’Azov è completamente sotto il controllo russo: lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti citando responsabili della Crimea e di Zaporizhzhia. “I porti delle revioni di Zaporizhzhia e di Kherson non saranno mai più ucraini“, ha detto un esponente del consiglio russo per l’amministrazione civile-militare di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, riecheggiando le parole pronunciate nei giorni scorsi dal vicepremier della Crimea che dal 2014 e’ controllata dalla Russia, Georgy Muradov.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha respinto nuovamente l’idea che il suo paese ceda una porzione di territorio per fare la pace con la Russia. “Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l’Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace“.

Draghi, che nelle scorse settimane a più riprese ha messo sul tavolo la richiesta di uno sblocco dei porti ucraini per consentire alle navi cariche di grano di rifornire il resto del mondo, fa sapere che sul tema sentirà anche il presidente ucraino Volodimir Zelensky e aggiunge che al Consiglio europeo straordinario di Bruxelles farà un’informativa sui tentativi per frenare la crisi alimentare e sbloccare i depositi di grano depositati nei porti del Mar nero.

Ma, attenzione, è un tentativo che potrebbe finire nel nulla – dice – ma che mi sento di fare, senza alcuna certezza che possa andare a buon termine. La gravità della situazione ci impone di rischiare e provare cose che possono anche non riuscire. Proverò dunque a telefonare a Zelensky e vedrò se c’è una corrispondente disponibilità”.

Ma Mosca non cede e ribadisce: la Russia è pronta a contribuire a superare la crisi alimentare a condizione che le sanzioni occidentali siano revocate. Il Cremlino fa sapere che Putin ha informato Draghi “del lavoro in corso per stabilire una vita pacifica nelle città liberate del Donbass. Ha parlato in dettaglio delle misure adottate per garantire la sicurezza della navigazione, compresa l’apertura quotidiana di corridoi umanitari per l’uscita di navi civili dai porti del Mare di Azov e del Mar Nero e che la parte Ucraina sta impedendo”, ha aggiunto il servizio stampa del Cremlino.

Sono inoltre state fornite “valutazioni principali del processo negoziale, congelato da Kiev”, ha sottolineato Mosca. Il presidente russo infine assicurato al premier che la Russia intende continuare a garantire forniture ininterrotte di gas a prezzi fissati nei contratti.

AGI

Redazione Radici

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