IX° campionato mondiale di pesto genovese al mortaio

IX° campionato mondiale di pesto genovese al mortaio
 Dopo una ottava edizione totalmente digitale il prossimo 4 giugno il Campionato Mondiale ritorna in presenza (ma anche in streaming) per celebrare la genovesità del pesto, la salsa diventata la più nota al mondo, orgoglio del Made in Italy, alfiere della Dieta Mediterranea, modello di sostenibilità e di moderna cultura alimentare.

Rispetto soltanto a 10 anni fa si parla di Pesto Genovese in modo totalmente diverso e il Campionato Mondiale, nato nel 2007 e giunto alla sua nona edizione, dopo aver attraversato anche i momenti bui della pandemia, ha contribuito non poco a disegnare il perimetro di “cosa è o non è Pesto Genovese”.

La ricetta ufficiale del Campionato é diventata il modello di riferimento a livello globale, la DOP del basilico genovese e gli altri ingredienti d’élite hanno conquistato spazi nella consapevolezza dei consumatori e conseguentemente nella commercializzazione, in particolare del Pesto di produzione regionale che gode di una ottima reputazione. Quest’anno in un modo o nell’altro si è parlato di Pesto in 140.000 casi, una media di circa 400 volte al giorno, dai servizi televisivi e radiofonici, agli articoli di giornale, alle ricette, alle news e ai messaggi social, di cui il 60% all’estero, in particolare Stati Uniti, con ricadute sul turismo e l’immagine di Genova e della Liguria non equiparabile a qualsiasi altro messaggero mediatico del nostro territorio.

La gara finale del 4 giugno, come detto, sarà in presenza, con gli accorgimenti previsti contro il coronavirus, ma sarà possibile contemporaneamente la visione in streaming dei momenti topici dell’evento (il campionato dei bambini, l’avvio della gara dei 100 e la finalissima pomeridiana).
Gli eventi collaterali sono come sempre moltissimi. Tra questi un evento ci proietta in un futuro immaginifico: la performance nella Sala del Minor Consiglio “Io Robot faccio il Pesto con il Mortaio” del “Robot Bimanual Torso” dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova che è in grado di imparare attraverso l’imitazione dei movimenti dell’uomo, senza bisogno di programmazione.

Riuscirà a mettersi alla pari con i campioni del mondo?

“La Camera di Commercio sta puntando molto sulla diffusione della dieta mediterranea, non soltanto per il suo forte legame con il nostro territorio ma anche per la sua sostenibilità, ormai certificata dalla scienza e dalla stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)”, commenta Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova.

“Una sostenibilità che non deve essere intesa solo dal punto di vista strettamente ambientale, ma anche dal punto di vista economico e culturale, valorizzando i comportamenti virtuosi dei produttori, dei ristoratori e dei consumatori. L’operazione che abbiamo fatto con il pesto al mortaio, ormai 14 anni fa, va nella stessa direzione: mi pare indubbio che il pesto al mortaio sia più sostenibile non soltanto di quello di produzione industriale ma anche di quello fatto in casa con il frullatore…”.

Come ribadito dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti “la valorizzazione del territorio, delle imprese locali e delle tradizioni è un capitolo strategico per la nostra regione. Il pesto oramai nell’immaginario collettivo è un richiamo iconico di tutto quello che di “buono”, e sono sempre più le offerte, la Liguria può offrire per arricchire le tavole con qualità, gusto e salute. Siamo contenti di tornare in presenza a una manifestazione che abbiamo convintamente continuato a sostenere”.

Assessore ai Grandi eventi e al Commercio, Paola Bordilli aggiunge: “il Campionato Mondiale del Pesto al Mortaio sarà caratterizzato da Pestello, la mascotte ideata dal fumettista/illustratore Angelo Lucio Di Giuseppe e scelta per rappresentare in tutto il mondo la salsa cruda al basilico, orgoglio della cucina genovese, apprezzata a livello internazionale. Continua e si intensifica il lavoro di promozione delle nostre eccellenze, con particolare riferimento a quelle che, come il pesto, rappresentano e raccordano una importante filiera tra attività agricole, artigianali e commerciali”.

“Per due anni abbiamo dovuto limitare le attività a causa della pandemia”, conclude Roberto Panizza Presidente dell’Associazione Culturale Palatifini, “e infatti ci saranno pochi nuovi vincitori di eliminatorie, ma nonostante questo il Campionato è più vivo che mai e c’è una gran voglia da parte dei pestaioli di tutto il mondo di seguire il Campionato e esprimersi in questa gara sempre più amata anche per la sua gioiosità. I vincitori di eliminatorie che dovevano competere nel 2020 avranno una corsia preferenziale se vorranno ancora battersi per il titolo mondiale”.

Redazione Radici

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