I capi militari russi e americani hanno ricominciato a parlarsi

I capi militari russi e americani hanno ricominciato a parlarsi
© CHINE NOUVELLE/SIPA / AGF - Soldati russi in divise dell'epoca della Seconda Guerra Mondiale

Il primo colloquio telefonico dall’inizio della guerra ha acceso una flebile speranza di facilitare l’avvicinamento a una soluzione diplomatica in Ucraina

Il primo colloquio telefonico tra i capi di stato maggiore di Usa e Russia dall’inizio della guerra ha acceso una flebile speranza che il dialogo attivato tra i vertici militari dei due Paesi possa facilitare l’avvicinamento a una soluzione diplomatica in Ucraina. Su iniziativa americana, ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca, i generali Valery Gerasimov e Mark Milley, hanno discusso una “serie di questioni di reciproco interesse, tra cui l’Ucraina”.

Il Pentagono ha confermato la telefonata e il portavoce dello stato maggiore congiunto americano, presieduto da Milley, ha aggiunto che i due militari “hanno discusso diverse questioni di sicurezza che destano preoccupazione e hanno concordato di mantenere aperte le linee di comunicazione”. “Secondo la prassi”, ha sottolineato, “i dettagli specifici della conversazione rimarranno privati”.

Washington, nel riferire del colloquio, non ha menzionato nello specifico alcun problema, a differenza di quanto fatto da Mosca che ha citato esplicitamente l’Ucraina. L’ultima volta che Gerasimov e Milley si erano parlati al telefono era stato l’11 febbraio, quando Washington aveva avvertito pubblicamente dei piani russi d’invadere l’Ucraina e sperava che i suoi allarmi avrebbero scoraggiato Mosca.

Gli Stati Uniti e la Russia hanno istituito una ‘linea rossa’ – per prevenire errori di calcolo e un possibile allargamento del conflitto – quando il 24 febbraio è iniziata l’invasione dell’Ucraina, che Mosca chiama ancora “operazione militare speciale. La linea permette una comunicazione diretta tra Pentagono e Cremlino, ma non era mai stata utilizzata fino allo scorso 13 maggio quando si sono parlati il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, e il suo omologo russo, Serghei Shoigu; in quell’occasione, gli Usa avevano ribadito la richiesta di un cessate il fuoco immediato, ma il Pentagono aveva rilevato che la chiamata “non aveva risolto in modo specifico alcun problema acuto”. La tregua non è arrivata, mentre invece si è registrata la svolta militare a Mariupol con la resa dei soldati ucraini e dei combattenti dell’acciaieria Azovstal.

La ‘linea rossa’ è aperta presso il quartier generale del comandano supremo alleato in Europa a Stoccarda, in Germania, guidato dal generale dell’aeronautica Tod Wolters, a capo di tutte le forze statunitensi in Europa. Parlando da Bruxelles in conferenza stampa, Wolters ha auspicato che il colloquio tra Milley e Gerasimov possa rappresentare “un passo avanti verso una soluzione diplomatica in Ucraina”. Il colloquio con i russi è, comunque, arrivato mentre Washington intensifica il suo sostegno alla fornitura di armi all’Ucraina: proprio oggi il Congresso ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari.

AGI

Redazione Radici

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