“Animali a Corte” ai Giardini Reali di Torino

Fino al 16 ottobre si svolgerà nei Giardini Reali, elemento fondante dell’identità dei Musei Reali di Torino, la mostra “Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali”, curata da Stefania Dassi e Carla Testore. L’esposizione si inserisce all’interno del più ampio progetto “Vite sulla Terra”, iniziato a dicembre 2021 con l’esposizione “Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini”. L’intento è portare l’attenzione del pubblico, dai più piccoli agli adulti, sulle innumerevoli forme di vita che abitano il nostro pianeta, in particolare sugli animali. Una presa di coscienza della fragilità del nostro pianeta che valorizza gli obiettivi strategici dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile delle società umane nel prossimo decennio. Sedici gli artisti in mostra, per un totale di 25 installazioni: Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Maura Banfo, Nazareno Biondo, Nicola Bolla, Stefano Bombardieri, Jessica Carroll, Fabrizio Corneli, Cracking Art, Diego Dutto, Ezio Gribaudo, Michele Guaschino, Luigi Mainolfi, Gino Marotta, Mario Merz, Pino Pascali e Velasco Vitali. Per amplificare il valore del progetto, sono previste conferenze scientifiche e divulgative nell’ambito del ciclo “Chiamata alle Arti”, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino e l’Accademia delle Scienze, oltre a visite guidate speciali e percorsi tematici dedicati. “Animali a Corte è incentrata su opere realizzate da artisti italiani che hanno voluto interpretare il mondo animale e rappresentarne le diverse specie, sfruttando ciascuno un singolare linguaggio espressivo e una speciale tecnica esecutiva, oltre a diversi materiali – dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali – La mostra intende premiare la creatività degli artisti che si sono formati e hanno iniziato la propria carriera in Italia, per arrivare fino alla fama internazionale, dando loro l’opportunità di mostrare il proprio lavoro in un contesto di prestigio e a una platea vasta e variegata, per avvicinare nuove fasce di pubblico all’ambito della creatività contemporanea, rimasta molto isolata negli ultimi due anni di pandemia”.