Quadrante: ancora bombe contro le acciaierie Azovstal

Quadrante: ancora bombe contro le acciaierie Azovstal
Soldati a Mariupol

Le forze russe continuano la loro offensiva nell’Ucraina meridionale, ma avanzano lentamente. Esplosioni anche a Belgorod. Secondo Kiev, cercano di avanzare in direzione del Bug meridionale, il secondo fiume più importante del Paese che sfocia nel Mar Nero

Nel 68esimo giorno di guerra, l’Ucraina ha denunciato che la Russia ha ripreso i “massicci attacchi” contro le acciaierie di Azovstal, a Mariupol, dopo l’evacuazione di un centinaio di civili, domenica. Ma Kiev è fiduciosa che oggi riprendano le operazioni per portar via tutti i civili dalla città martoriata, sul mare di Azov.

Intanto le forze russe continuano la loro offensiva nell’Ucraina meridionale, ma avanzano lentamente. Secondo Kiev, cercano di avanzare in direzione del Bug meridionale, il secondo fiume più importante del Paese che sfocia nel Mar Nero, con l’obiettivo di raggiungere il confine amministrativo della regione di Kherson e occuparlo nella sua interezza. Secondo il Comando militare ucraino, i russi stanno cercando “debolezze” nella difesa ucraina in quella zona, pur mantenendo i loro attacchi di artiglieria nell’area della città di Nikolaiv.

Nella notte, ha riferito il governatore, ci sono state due forti esplosioni a Belgorod, una città russa a nord dell’Ucraina, ma non ci sono stati danni nè feriti. Oggi è attesa la ripresa delle operazioni all’acciaieria di Azovstal, dalla quale ieri sono usciti un centinaio di persone.

Secondo fonti ucraine, serviranno almeno due altre operazioni per evacuare tutti. Zaporizhia attende l’arrivo del convoglio che ha già lasciato il porto ucraino sul Mar d’Azov occupato dai russi, con i primi civili, soprattutto donne, bambini e anziani, rimasti nascosti per due mesi nelle acciaierie ed evacuati grazie alla mediazione di Nazioni Unite e Croce Rossa.

Secondo l’intelligence britannica, la Russia ha coinvolto nella guerra contro l’Ucraina circa il 65% della sua forza totale di combattimento terrestre; e probabilmente un quarto di questa forza è stata ormai resa “inefficace”. Londra aggiunge che probabilmente sono molto “logorate” anche le unità più sofisticate dell’esercito e sostiene che “ci vorranno anni perché la Russia riesca a ricostituire queste forze”.

AGI

Redazione Radici

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