I sanniti,gli ultimi nemici di Roma

I sanniti,gli ultimi nemici di Roma

Di Daniela  Piesco Co-Direttore Radici 

All’origine dei popoli che in epoca storica si trovavano insediati nell’Italia centro-meridionale ci sono solo e sempre le migrazioni.

L’antico popolo dei Sanniti aveva la sua patria nel cuore dell’Italia meridionale, in un’area che comprende tutta l’attuale regione del Molise, la parte settentrionale della Puglia, nonché alcune aree marginali meridionali. Fu lì che, intorno alla metà del primo millennio a.C., si sviluppò la cultura sannitica.

Secondo le fonti romane, i Sanniti avevano radici sabine. Nel paesaggio montuoso e collinare della loro regione d’insediamento, praticavano una pastorizia estensiva con pecore e capre. Insediamenti più grandi venivano, talvolta, edificati lungo i pascoli delle mandrie di bestiame.

Nella prima metà del IV secolo a. C. Sanniti e Romani erano le due maggiori potenze in Italia

Nella prima metà del IV secolo a. C. Sanniti e Romani erano le due maggiori potenze in Italia, entrambe in espansione; tra i due popoli lo scontro era inevitabile, convergendo gli interessi di entrambi in zone strategicamente ed economicamente di grande importanza: la valle del fiume Liri, ricca di risorse agricole e di giacimenti minerari di rame e di ferro nei Monti della Meta che la dominano a nord-est, e la Campania, terra fertilissima e popolosa che nei tempi remoti era stata anch’essa oggetto delle migrazioni attraverso le primavere sacre ma la cui popolazione, a contatto con la civiltà greca ed etrusca, si era ormai allontanata dagli usi e costumi dei Sanniti.

I Sanniti giunsero alla ribalta della storia a causa dei loro conflitti bellici con i Romani, nella seconda metà del IV secolo e all’inizio del III secolo a.C.: le cosiddette guerre sannitiche non portarono ai Sanniti soltanto brillanti vittorie, come nella famosa battaglia delle forche caudine, dove imposero alle legioni romane e ai loro comandanti l’umiliazione di passare sotto i gioghi. I Sanniti subirono, però, anche pesanti sconfitte, che portarono al trionfo di Roma.

Come è noto tra il 343 e il 290 a.c.si collocano le tre Guerre sannitiche che sancirono la supremazia dei Romani.

Le cose andarono così

Nel 343 a.c., la città etrusca di Capua fu occupata dai Sanniti e chiese aiuto al Senato romano, che accolse la supplica.
Scoppiò così la I guerra sannitica che fu vinta infine dai Romani con la Battaglia di Suessula (341 a.c.) ma Roma stipulò un trattato di pace assai mite con i Sanniti, per timore di altri territori in rivolta.

La II guerra sannitica scoppiò a causa della fondazione della colonia romana di Fregellae, città del Latium adiectum, sulla via Latina, in territorio sannitico nel 326 a.c.I Sanniti si allearono con altri popoli sottomessi e ribelli ai Romani. Inizialmente la guerra fu favorevole ai Sanniti: che umiliarono i Romani nelle Forche Caudine (321 a.c.), presso Caudium, il che impose al Senato una tregua.
La guerra riprese nel 316 a.c. i Sanniti occuparono parte del Lazio grazie all’aiuto della Lega Ernica. Infine tuttavia Roma vinse presso Maleventum (Benevento), e infine nella battaglia di Boviano (305 a.c.), sugli stessi Sanniti, che l’anno seguente accettarono un trattato di pace i cui termini ricalcavano quello precedente, che di fatto romanizzò tutto il Sannio.

La III guerra sannitica (298-290 a.c.) fu voluta dai Sanniti che formarono una nuova coalizione con Etruschi e Umbri, ma i Romani li sconfissero nella battaglia di Sentino nel 295 e poi nella battaglia di Aquilonia del 293 a.c. I Sanniti vennero confinati in un piccolo territorio mentre altri vennero deportati in altre terre, molti villaggi vennero distrutti.

I sanniti comunque conservarono sempre una certa ostilità verso i romani

I sanniti comunque conservarono sempre una certa ostilità verso i romani tanto è vero che appoggiarono le Guerre pirriche (280-275 a.c.) e l’invasione di Annibale in Italia (217-214 a.c.).

Inoltre parteciparono alla rivolta dei popoli italici nella guerra sociale del 90-88 a.c., ma alla fine i ribelli vennero sconfitti dai Romani e Lucio Cornelio Silla devastò con il suo esercito il territorio sannitico.

Parteciparono anche alla guerra civile romana tra sillani e mariani dell’83-82 a.c. contro l’aristocrazia guidata da Cornelio Silla, giungendo fino alle porte di Roma. Silla, accorso in aiuto dell’Urbe riuscì, dopo sanguinosa battaglia, a distruggere l’esercito sannita.

I Sanniti intervennero ancora nella III guerra servile (73-71 a.c.) e della Congiura di Catilina (62 a.c.).

Le rivolte finirono quando i Romani concessero loro la cittadinanza e i Sanniti si integrarono anche nella classe dirigente romana

Anche se i Sanniti, nei secoli successivi, vissero sotto la crescente influenza politica dei Romani, sembra che essi abbiano mantenuto un’ampia indipendenza culturale, come attestato, ad esempio, dall’imponente santuario di Pietrabbondante, con i suoi ricchi reperti.

Tuttavia, proprio come gli Etruschi e anche i Romani, essi facevano capo ad una koiné ellenistica, una cultura unificata di influenza greca che si era sviluppata nell’Italia centrale a partire dal periodo classico del V e IV secolo a.C.

Come anche nel caso degli Etruschi, degli Umbri o dei Sabini, l’influenza romana sui Sanniti divenne così estesa e dominante, nel tardo periodo ellenistico, che il sannitico fu assorbito dalla lingua dei Romani

Il Sannio a Monaco di Baviera

Si aprirà l’11 maggio nelle sale dello Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera la mostra “Il Sannio e i Sanniti. L’ultimo nemico di Roma”, organizzata in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia e in programma sino al 2 ottobre 2022.

Il progetto espositivo, curato dalle Staatlichen Antikensammlungen / Collezioni Statali di Antichità Classiche, su suggerimento del console generale d’Italia a Monaco di Baviera, Enrico De Agostini, mira a fornire una visione il più possibile completa della storia, dell’arte e della cultura dell’antico Sannio, documentando l’eccezionale qualità posseduta da molti reperti sanniti.

Grazie ai ricchi prestiti, soprattutto da parte delle collezioni di Benevento (Museo Arcos e Museo del Sannio), di Montesarchio (Museo Archeologico del Sannio Caudino) e di Campobasso (Museo Sannitico con Casino Calvitti, Larino), la cultura sannitica può essere apprezzata, per la prima volta fuori dall’Italia, in una mostra completa, accompagnata da un prezioso catalogo.

Daniela Piesco Co-Direttore Radici

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