Baobab: il presidente rischia fino a 18 anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Baobab: il presidente rischia fino a 18 anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Rischia dai 6 anni e mezzo ai 18 anni di reclusione Andrea Costa, presidente di Baobab Experience, onlus che dal 2005 si occupa di fornire assistenza ai migranti che transitano per Roma. L’accusa è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ la stessa associazione a renderlo noto, appena tornata da una missione umanitaria al confine tra Moldavia e Ucraina. Il 3 maggio ci sarà la sentenza di primo grado.

L’accusa nasce dopo lo sgombero di via Cupa
I fatti risalgono all’ottobre 2016. Il centro d’accoglienza allestito in via Cupa, a San Lorenzo, è stato sgomberato il 30 settembre di quell’anno, con circa un centinaio di extracomunitari fatti salire sui pullman della polizia e trasferiti al centro d’identificazione. La tendopoli era stata messa in piedi in totale emergenza proprio da Baobab, ma il comitato per l’ordine e la sicurezza ne aveva disposto lo smantellamento, nonostante la richiesta di una soluzione differente, forse anche per la pressione dei residenti che lamentavano situazioni di affollamento e degrado nella traversa diventata un ricovero di fortuna. “Otto ragazzi sudanesi e un ragazzo del Ciad – ricorda Baobab – in fuga dalle violenze dei rispettivi paesi, sgomberati, umiliati e abbandonati a Roma da un’amministrazione ostile, dopo aver saputo che il campo della Croce Rossa di Roma è condizionidi sovraffollamento, cercano tutela altrove”.

Baobab aiuta 9 migranti a partire per Ventimiglia
In quell’occasione “come in altre migliaia di circostanze” i volontari della onlus offrono il loro supporto per acquistare i biglietti dei treni o dell’autobus a chi non se lo può permettere, per preparare il kit con l’essenziale per viaggiare. “Andrea Costa per questo è equiparato dall’accusa ai tanti trafficanti che agiscono impunemente nelle stazioni italiane – denunciano dall’associazione – e che quel biglietto se lo fanno pagare caro, anche con la vita, che vendono documentazione falsa al prezzo di una illusione e speculano sulla fragilità di persone abbandonate a loro stesse. Se la vocazione e l’agire umanitari del presidente di Baobab Experience, Andrea Costa, rappresentano un reato, ognuno di noi è un criminale. Se Andrea è colpevole, lo siamo tutte e tutti”.

Le intercettazioni di Andrea Costa
Come fa sapere Baobab “hanno ascoltato le nostre conversazioni telefoniche per mesi violando il nostro privato, la nostra intimità, a spese dei contribuenti italiani”. In una di queste intercettazioni “Costa parla di 9 giovani migranti che dopo lo sgombero di via Cupa desiderano andare a Ventimiglia, al campo della Cri”, scrivono dall’associazione in una lunga nota che ripercorre le dinamiche. E’ da qui che nasce tutto, da quei giorni convulsi che hanno portato lo smantellamento del presidio umanitario, in un periodo storico che vedeva le ong accusate di essere “taxi del mare”. “In anni di accanimento contro le ong, nessun trafficante di esseri umani è stato assicurato alla giustizia – accusa Baobab – . Piuttosto si è scoperto che i capi dell’operazione militare europea fossero a conoscenza che la Guardia costiera libica, addestrata e istruita con il loro contributo, fosse coinvolta nella tratta dei migranti: situazione spregevole, di dominio pubblico ormai. Mentre l’Italia e l’Unione Europea sono accusate di respingimenti per procura alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nel Bel Paese ci si continua ad accanire contro i nemici sbagliati . (romatoday.it)

Redazione Radici

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