Il disastro minerario di Monongah: appuntamento a Belluno con Gianni Meffe

Il disastro minerario di Monongah: appuntamento a Belluno con Gianni Meffe
 “Il disastro minerario di Monongah. Il riscatto sociale degli italiani all’estero e il ruolo delle donne, tra sacrifici e tradizioni” è il titolo dell’incontro organizzato dall’Associazione Bellunesi nel Mondo, in collaborazione con la Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, in programma domani, giovedì 31 marzo, alle ore 18.00, nell’Aula Magna del Seminario Gragoriano di Belluno, in via San Pietro, 19.

A parlarne sarà Gianni Meffe, presidente dell’Associazione Culturale “Monongah” e componente del Direttivo Nazionale del “Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo”.
Nel disastro minerario avvenuto a Monongah, nel West Virginia, il 6 dicembre 1907, morirono 362 persone, 171 gli italiani. Tra loro il bellunese Vittorio Da Vià di Domegge di Cadore.

“Per l’Associazione Bellunesi nel Mondo è un dovere ricordare queste immani tragedie sul lavoro”, le parole del presidente ABM, Oscar De Bona, “e per il disastro di Monongah, di cui vi è uno spazio anche all’interno del MiM Belluno – Museo interattivo delle Migrazioni, stiamo valutando un progetto da realizzare entro la fine del 2022 assieme all’Amministrazione comunale di Domegge di Cadore”.

Per partecipare all’evento, a ingresso libero, sarà obbligatorio esibire il super green pass e indossare mascherina FFP2. La presentazione si svolgerà nel rispetto delle attuali prescrizioni di sicurezza anti Covid-19.

Sarà inoltre garantita la diretta on line sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.

Gianni Meffe nasce e cresce in Molise, a Torella del Sannio, e si avvicina sin da subito alla tematica dell’emigrazione italiana, che ha coinvolto in modo importante la sua famiglia e la sua terra. Scopre per caso, mentre frequentava le scuole medie, il disastro minerario di Monongah e si appassiona a questa pagina dimenticata della nostra storia che ha colpito la sua famiglia direttamente, in termini di vittime, e che ha interessato i comuni di origine di entrambi i genitori, Torella del Sannio e Fossalto.

Dopo il diploma e dopo alcune esperienze lavorative fuori regione torna a vivere stabilmente in Molise nel 2008, dove svolge l’attività di funzionario amministrativo presso la Regione Molise.

Dopo aver fatto parte del comitato organizzato dalla Regione Molise per le attività del centenario, quando ha partecipato anche all’evento tenutosi a Monongah il 6 dicembre 2007, ha voluto mantenere accesa l’attenzione sul disastro minerario e le sue vittime ed ha fondato nel 2011 l’Associazione Culturale “Monongah” con la quale oltre ad organizzare ogni anno la commemorazione delle vittime e numerosi eventi, in Italia, in Molise ma anche negli Stati Uniti d’America.

Ha parlato del disastro minerario di Monongah nella sua tesi di laurea triennale e come giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti del Molise, in numerosi articoli. Mantiene ottimi rapporti con la comunità di Monongah dove risiedono, ancora oggi, alcuni suoi parenti e porta avanti numerose iniziative per il recupero, la valorizzazione e la promozione del disastro minerario di Monongah.

Attività che al di là degli eventi di commemorazione si concentrano principalmente in due progetti: il recupero delle lapidi delle vittime presenti presso il cimitero di Monongah e l’inserimento della Tragedia nei libri di testo scolastici.

Tenente di complemento dell’Aeronautica in congedo attualmente oltre ad essere Presidente dell’Associazione Culturale “Monongah” e Componente del Direttivo Nazionale del “Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo”, di cui è Delegato Regionale, ricopre il ruolo di Coordinatore Regionale per il Molise dell’Unione degli Istriani.

Un impegno civico nel segno del Tricolore e per gli Italiani costretti ad andar via dalla loro Patria, che viene completato dal ruolo di consigliere comunale, che svolge dal 2007, e di consigliere dell’Unione dei Comuni Medio Sannio.

Per il suo impegno civico nel dicembre del 2020 è stato insignito del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dal presidente Mattarella.

Redazione Radici

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