Donne italiane in Germania. Tre generazioni a confronto

Donne italiane in Germania. Tre generazioni a confronto

Strategie biografiche di trasmissione intergenerazionale nei percorsi migratori femminili

Di Miriam Gigliotti

L’opera  “Donne italiane in Germania. Tre generazioni a confronto:
strategie biografiche di trasmissione intergenerazionale nei percorsi migratori femminili
è composta nella versione da 6 capitoli, per un totale attuale di 570 pagine.

Si tratta di un’opera, scritta per un progetto di ricerca realizzato presso la J.W. Goethe Universität Frankfurt (Tutor: Prof.ssa Ursula Apitzsch ex docente, sociologa e politologa presso l’università di Francoforte – e il supporto della prof.ssa Renate Siebert – ex docente della facoltà di sociologia presso l’università della Calabria)

Breve riassunto del contenuto dell’opera:

L’opera offre nei capitoli introduttivi un quadro storico e statistico dell’emigrazione italiana verso la Germania, con particolare attenzione all’emigrazione femminile in Germania a partire dall’accordo italo – tedesco del 1955.

Partendo dalla letteratura esistente in tema di migrazione, è emerso chiaramente come dagli studi condotti fino ad ora, sia in Italia che in Germania, non sia ancora delineato un quadro completo dell’esperienza migratoria delle donne italiane, in particolar modo in cornice generazionale, che ponga al centro non solo le singole biografie ed esperienze migratorie delle donne, ma anche quelle di più generazioni, oltre che i rapporti intercorrenti tra queste, anche in riferimento agli specifici processi di trasmissione intergenerazionale.

Tali ricerche focalizzano la propria attenzione, nella maggior parte dei casi, sullo studio di singole generazioni ed inoltre ancora poco utilizzato risulta essere il metodo biografico.
Con il concetto “generazione” ci si riferisce all’uso che ne fanno la pedagogia e la psicologia nei termini di relazione familiare, di discendenza parentale – familiare, ma parallelamente anche nell’uso che ne fa la sociologia, sfruttando in tal senso l’idea di “generazione storica” elaborata da Karl Mannheim .

Quest’ultima viene considerata dall’autrice come un insieme di individui che, essendo entrati a far parte della società in uno stesso arco di tempo, si trovano a condividere esperienze sociali, ma anche valoriali, ideologiche, oltre che modelli di comportamento simili, in quanto presenti e affermati in quel determinato periodo storico. La generazione diventa allora il nesso tra linee di discendenza familiare ed etá sociale, cioè le aspettative, le norme, le rappresentazioni e gli stili di comportamento attribuiti dalla societá all’individuo in base al criterio temporale.

Nella presente ricerca si è deciso pertanto di considerare la relazione “nonna- figlia – nipote” non solo rispetto al loro legame parentale, ma anche come rappresentanti di generazioni con differenti esperienze sociali, storiche, culturali.

L’obiettivo è stato quello di dare un apporto agli studi sociologici e a quelli per l’appunto biografici, prendendo questa volta in considerazione le esperienze migratorie di tre generazioni di donne, dove per “prima generazione” si è inteso quella delle “nonne”, donne emigrate in Germania a partire dall’inizio degli
anni ’50, come “seconda generazione”, quella delle “figlie” di queste e come “terza generazione”, quella delle “nipoti”, giovani donne nate e/o cresciute in Germania a seguito dell’emigrazione delle proprie madri/nonne.

E’ anche partendo quindi da queste considerazioni e lacune che si sono così gradualmente delineate le domande di ricerca, sviluppatesi e parzialmente modificatesi anche in itinere all’ interpretazione e all’analisi del materiale raccolto:

– Com’è stata vissuta dalle donne di prima generazione e quale significato biografico è stato attribuito da queste all’esperienza migratoria?

– Cos’è significato per la seconda e terza generazione nascere e/o crescere in Germania, una società differente rispetto a quella d’ origine della propria famiglia?

– Quali sono le specifiche tematiche, risorse biografiche, strutture processuali, che emergono dalle storie narrate da ognuna delle tre generazioni, che sono state sviluppate attraverso l’esperienza migratoria e/o di crescita nel nuovo contesto sociale? Come sono cambiate queste risorse da una generazione all’altra? Dove risulta cioè possibile individuare “mutamenti generazionali”, ovvero punti di continuità rispetto alla/e generazione/i precedente/i?

– L’obiettivo è inoltre quello di individuare le peculiarità ed il diversificarsi delle traiettorie femminili considerando il diverso contesto storico-sociale, con il quale le donne delle tre generazioni si sono trovate a confrontarsi, anche rispetto al proprio percorso di mobilità ed inserimento sociale nel contesto migratorio;

– Attraverso quali strategie e risorse biografiche sono stati trasmessi e riprodotti i sistemi valoriali, culturali, educativi, oltre alle pratiche quotidiane, da una generazione all’altra?

È possibile individuarne di specifiche all’interno delle tre generazioni anche a seguito dell’esperienza migratoria familiare? Com’è stato vissuto l’inserimento ovvero la crescita nella società d’accoglienza caratterizzata da sistemi valoriali e codici differenti rispetto a quelli della società d’origine?

Le 32 interviste (nell’opera vengono presentate le più significative e ricche di contenuti rispetto alla domande della ricerca) sono state condotte in 5 diverse città (Monaco, Stoccarda, Francoforte, Colonia e Berlino), ma anche in Italia nel caso di rimpatrio dopo l’esperienza migratoria.

L’opera contiene pertanto una preziosa raccolta ed approfondita analisi delle storie di vita ed emigrazione di tre generazioni di donne (nonne, figlie e nipoti) nella maggior parte dei casi originarie delle regioni del sud Italia (Campania, Calabria, Sicilia), ma anche dei gelatieri dalla valle di Cadore.

È sulla base delle domande di ricerca che si è puntato ad individuare le strategie e le modalità tipiche dei processi di trasmissione all’interno dei percorsi migratori femminili e partendo da questi, all’interno dei legami intergenerazionali.

Centrale nell’indagine è stata la categoria di genere e questo anche al fine di meglio comprendere le dinamiche ed i processi non solo biografici ma anche intrafamiliari ed intragenerazionali che hanno influenzato in maniera evidente i rapporti “madre – figlia o nonna – nipote”, come anche le scelte, la progettualità e la mobilità migratoria di queste donne.

Nel lavoro di analisi ed in quello successivo di costruzione dei tre tipi, si è partiti dall’obiettivo di focalizzare le tematiche, i sistemi simbolici, valoriali e normativi di riferimento, le pratiche quotidiane tipiche di ogni generazione, mirando ad individuarne i momenti di continuità ovvero di discontinuità all’interno del percorso di trasmissione tra le tre generazioni, come anche le traiettorie, le strategie messe in atto dalle donne e giovani donne lungo il proprio percorso biografico e/o migratorio. Da quest’analisi si è cercato inoltre di individuare, in ogni singola generazione, le fasi di vita segnate da crisi (“Verlaufskurven”), momenti che durante la narrazione divengono ulteriori occasioni di trasmissione del capitale biografico acquisito.

Si è cercato in particolar modo di focalizzare l’attenzione su quelle esperienze biografiche che evidenziano significativi processi di cambiamento, di acquisizione di nuove risorse biografiche, quelle storie in cui tali processi sono emersi come più complessi e faticosi maggiormente articolati e peculiari.

In questo lavoro d’interpretazione e ricostruzione delle narrazioni si è ritenuto inoltre opportuno non solo considerare i contenuti delle interviste, ma anche l’ambiente e le modalità in cui le stesse si sono svolte (interviste individuali o interviste di gruppo).
Nei casi in cui le interviste sono state condotte con la presenza di due o tre generazioni, è stato possibile osservare meglio aspetti e dinamiche relazionali tra nonna-madre-figlia, che in altro modo non si sarebbero riusciti a cogliere.

Ed infine per meglio riuscire a mettere a confronto i tre tipi costruiti, quali modelli di trasmissione intergenerazionale (“trasmissione attraverso il mestiere e la tradizione: le madri “sostitute”; la trasmissione attraverso il sistema valoriale e normativo; trasmissione attraverso parallelismi esperienziali nel contesto migratorio: l’esempio materno quale capitale generazionale), oltre ad un’analisi di tipo “verticale”, orientata allo studio di caso si è cercato di fare un raffronto anche di tipo “orizzontale” o più precisamente intragenerazionale, mettendo in luce tematiche e processi tipici di ogni singola generazione, considerando in questo anche il periodo storico di appartenenza e di emigrazione in Germania.

In base a quanto sopra esposto ritengo che le collane in cui si potrebbe inserire l’opera potrebbero essere quelle della sociologia delle migrazioni, della ricerca sociale, della metodologia qualitativa e della ricerca biografica.

Ritengo inoltre che l’opera oltre a poter essere di interesse per un pubblico di lettori appartenenti all’ambito accademico, potrebbe essere rivolta anche ad qualsiasi lettore interessato alla tematica dell’emigrazione, tematica più che mai attuale.

 

*Miriam Gigliotti  nasce a Torino il 3 ottobre del 1974. Si laurea in Sociologia all’Università degli Studi di Trento discutendo una tesi di laurea intitolata “Immigrazione femminile a Bolzano. Percorsi di inserimento di donne straniere”. La tesi viene premiata al concorso indetto nel 2006 dal Comitato provinciale per le pari opportunità di Bolzano e pubblicata lo stesso anno dall’ufficio “Servizio Donna” della Provincia Autonoma di Bolzano.

L’autrice, realizza la presente opera per un progetto di ricerca, in collaborazione con l’università J.W. Goethe Universität di Francoforte sul Meno, (Tutors del progetto Prof.ssa Ursula Apitzsch e dott.ssa Renate Siebert docente presso l’Università della Calabria).

Il titolo della tesi è “Donne italiane in Germania. Tre generazioni a confronto: strategie biografiche di trasmissione intergenerazionale nei percorsi migratori femminili.”
La ricerca si inserisce inoltre all’interno di un lavoro di cooperazione con i dottorandi dell’università di Strasburgo, a seguito del quale viene pubblicato l’articolo ” Becoming women: awareness of migration and double loyalty (autori: Miriam Gigliotti – Laura Odasso) nella rivista sociologica ZQF (Zeitschrift für qualitative Forschung),

L’autrice ha lavorato inoltre come funzionario amministrativo presso il Comune di Bolzano dal 1994 ed ora presso la Ripartizione Salute della Provincia Autonoma di Bolzano.

Redazione Radici 

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