EgyptWide: il Regime aumenta le persecuzioni a studenti e ricercatori egiziani

EgyptWide: il Regime aumenta le persecuzioni a studenti e ricercatori egiziani

Sorveglianza, controllo e repressione contro studenti egiziani all’estero ad opera delle autorità statali e degli apparati di sicurezza. È quanto emerso dall’ultima ricerca condotta da EgyptWide – iniziativa italo-egiziana per i diritti umani e le libertà civile – che ha esplorato, nel rapporto “Criminalizzare le menti: gli studiosi egiziani nel mirino del regime”, l’interazione tra i recenti sviluppi autoritari nel controllo statale dell’accademia, la proliferazione di narrazioni securitarie che, se da un lato celebrano gli studenti all’estero come “ambasciatori dell’Egitto”, dall’altro li rappresentano come “il segmento più pericoloso della diaspora egiziana”, e il crescente numero di studenti e ricercatori sottoposti a divieti di viaggio, arresti e misure di sorveglianza.
Il rapporto da loro pubblicato in questi giorni analizza inoltre il quadro giuridico impiegato nel processo di criminalizzazione di studenti e ricercatori.

A causa della mancanza di dati pubblici e statistiche ufficiali sui cittadini detenuti, è risultato difficile stimare con precisione se il numero di individui sottoposti a privazione della libertà personale (sotto forma di arresti arbitrari, custodia cautelare, libertà vigilata o sparizioni forzate) a causa del loro lavoro accademico sia effettivamente cresciuto negli ultimi anni.
Tuttavia, sembra esserci un aumento preoccupante nella frequenza e nella gravità di questi eventi. Si assiste infatti ad un numero crescente di atti intimidatori e persecutori nei confronti di studenti e ricercatori all’estero, sotto forma di stretta sorveglianza, minacce dirette, intimidazioni, arresti e detenzioni arbitrarie e, in alcuni casi, anche torture.
Questa ricerca mostra dunque come, negli ultimi anni, il regime egiziano abbia inasprito il suo controllo sulla vita dei cittadini all’estero attraverso un uso strumentale delle politiche di sicurezza nazionale e del sistema giudiziario.
EgyptWide ha condotto interviste con studenti che hanno subito minacce, detenzioni illegali o arresti arbitrari dopo essere tornati nel paese.

Le testimonianze e le storie di questi uomini e donne sottoposti a restrizioni e punizioni arbitrarie a causa del loro lavoro accademico rappresentano il fulcro di questo rapporto, poiché i loro casi ci forniscono uno spaccato significativo della politica di repressione del governo egiziano contro gli studenti all’estero.
Alcuni di questi casi, come quelli di Patrick Zaky e Ahmed Samir Santawy, hanno suscitato grande clamore a livello internazionale, e il coinvolgimento della società civile in tutto il mondo sta aiutando a far luce sulla gravità di questo fenomeno.

Tuttavia, i risultati della ricerca indicano che casi come quelli citati riflettano in realtà una tendenza molto più ampia all’interno dell’agenda repressiva del regime, che si sforza di consolidare la propria capacità di controllare gli egiziani all’estero attraverso una vasta gamma di dispositivi di sorveglianza. Numerosi cittadini egiziani che svolgono studi o attività di ricerca al di fuori del Paese sono soggetti a varie forme di interferenza nelle loro vite private e ricevono e minacce da parte delle autorità egiziane, e molti altri ancora potrebbero essere in pericolo a causa del loro lavoro accademico.

Attraverso questa analisi, EgyptWide sostiene che la repressione contro studenti e accademici all’estero è una conseguenza dell’agenda autoritaria attraverso la quale gli apparati militari e di sicurezza mirano a infiltrarsi e controllare ogni dimensione della vita dei cittadini.
Il rapporto “Criminalizzare le menti: studenti e ricercatori egiziani nel mirino del regime” è disponibile in inglese e in italiano. 

Redazione Radici

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