Sezze: storia e leggenda

Sezze: storia e leggenda

«Pendula Pomptinos quae spectat Setia campos» (Marziale, Epigrammi, XIII)

di Chiara Fiaschetti

Tra l’Agro Pontino e i Monti Lepini, ai piedi del monte Semprevisa e su di una collina, sorge Sezze. Secondo la leggenda, il paese fu fondato dal mitico eroe Ercole che giunse nel territorio dopo aver sconfitto i Lestrigoni, i leggendari giganti antropofagi. A Setia, Ercole si unì con una vergine del posto dando alla luce il Faustus, un eroe minore.
Lo stemma del paese raffigura Nemeo, la cui pelle era impenetrabile. Ercole riuscì a liberarsi del leone e successivamente lo scuoiò, dal quel momento la pelle del leone adornò il corpo dell’eroe.
Nello stemma, Nemeo sorregge una cornucopia che riporta “Setia plena bonis gerit albi signa leonis” – “Sezze piena di beni porta l’insegna del bianco leone”.
L’antico nome, Setia, fa riferimento proprio alle setole del leone.

Setia, cenni storici, tradizioni, cultura

Sezze fu una colonia latina, fondata circa nel 382 a.C. Setia, si trovava in una posizione strategica e in un territorio di confine con la zona occupata dai Volsci.
In un passo di Livio, che si riferisce all’anno 383 a. C., si legge: ” Quinqueviri (creati sunt) Pomptino agro dividendo “, e dunque, buona parte dell’Agro Pontino apparteneva ai Setini.
Nel 340 a.C, Setia si sollevò contro Roma, l’insurrezione terminò con la battaglia del Trifano, combattuta tra i romani e i popoli della lega latina.

«Entrambi gli eserciti, senza neppure aver scelto un punto per porre l’accampamento, ammassate le salmerie, vennero a battaglia e posero fine alla guerra. Le truppe nemiche subirono infatti una tale decimazione che, quando il console guidò il suo esercito vincitore a devastare il territorio dei Latini, questi ultimi si consegnarono dal primo all’ultimo.» (Tito Livio, Ab Urbe Condita, VIII).

Nell’Alto Medioevo, il paese sopravvisse a lungo grazie alla posizione rialzata e fortificata, come testimoniano, per esempio, le mura poligonali che compongono la cinta muraria esterna del IV secolo, formate da grossi blocchi di calcare. Nella prima metà del X secolo divenne indipendente organizzandosi come libero comune. Dal XIV secolo, il paese divenne proprietà dei Caetani, nobile famiglia, scacciata dodici anni dopo in seguito a una rivolta.
Oltre all’architettura militare citata, il paese è composto da moltissime architetture religiose, risalenti al periodo del basso medioevo e della prima età moderna.
Per quanto riguarda tradizione e folklore, significativa è la rappresentazione della Sacra Passione di Cristo di origine medioevale, veniva celebrata dalle confraternite religiose.
La principale sagra paesana è quella del carciofo, che si svolge due domeniche prima della Pasqua ed è dedicata a uno dei prodotti più rinomati del paese.

Redazione Radici

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