Perché non si ripeta la strage degli anziani

Perché non si ripeta la strage degli anziani

di Paolo Pagliaro

La persona anziana ha il diritto di essere chiamata per nome e trattata con rispetto e tenerezza. Ha il diritto di restare  quanto più a lungo possibile nella sua abitazione. Sulla soglia dell’ultimo passaggio, ha il diritto di accedere alle cure  palliative, nel rispetto dei principi di conservazione della dignità, di controllo del dolore e della sofferenza. Questo si legge nella Carta per i diritti delle persone anziane, un documento nato mentre il covid seminava la morte nella case di riposo.


Fu in quei giorni che Vincenzo Paglia – animatore della Comunità di  Sant’Egidio, arcivescovo e presidente della Pontificia accademia per la vita – scrisse al ministro della Salute  chiedendogli di creare una commissione che riorganizzasse  l’assistenza agli anziani, sulla base di una nuova visione della vecchiaia. Roberto Speranza acconsentì a patto che fosse lo stesso Paglia a occuparsene. 
Il documento prodotto dalla Commissione si può ora leggere nelle ultime pagine del libro che Vincenzo Paglia dedica alla vecchiaia e che Piemme pubblica con il titolo “L’età da inventare”.  Da inventare come si fece per l’infanzia, quando, due secoli fa, si comprese che il bambino non era un uomo in miniatura.
Inventare la vecchiaia  e darle nuova dignità significa dare un senso al ciclo della vita.  Ma, più concretamente, significa anche varare politiche di sostegno per quel 5% di persone non  autosufficienti, come promette di fare con 7 miliardi il Piano nazionale di ripresa e resilienza.© 9Colonne

Redazione

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