Le reazioni degli italiani d’Australia alla road map di Victoria e NSW per uscire dal lockdown

Le reazioni degli italiani d’Australia alla road map di Victoria e NSW per uscire dal lockdown

di Dario Castaldo e Carlo Oreglia

Ai microfoni di Sbs Italian, barbieri, operai, ristoratori e insegnanti italiani commentano l’annuncio delle tappe che porteranno Sydney e Melbourne verso il graduale ritorno alla normalità.

A raccogliere le loro testimonianze sono stati Dario Castaldo e Carlo Oreglia, che al servizio radiofonico accompagnano questo articolo pubblicato sui canali dello special broadcasting in onda in tutta l’Australia.


“Daniel Andrews e Gladys Berejiklian hanno confermato che le misure restrittive verranno allentate in Victoria e in NSW quando il 70% della popolazione adulta sarà vaccinata con due dosi.
In entrambi gli Stati, le persone immunizzate godranno di maggiori libertà (o dovranno far fronte a meno limitazioni) rispetto a quelle non vaccinate.


Ma ci sono differenze significative sia sulle tempistiche sia sui modi di questo graduale ritorno alla normalità nelle principali città australiane.


In Victoria, l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto il 26 ottobre, ma non sarà subito possibile ricevere ospiti in casa, e anche le scuole riapriranno in un secondo momento.


“Sono un po’ abituata a questa situazione, quindi sono contenta di vedere la luce in fondo al tunnel” racconta a SBS Italian Michela, insegnante e madre di due bambine.


“Il fatto che le mie figlie possano tornare in classe fa certamente la differenza, ma mi metto nei panni di chi ha un’attività e che deve affrontare queste difficoltà”.
I titolari di bar e ristoranti di Melbourne, per esempio, anche dopo il raggiungimento del target del 70% di immunizzati con due dosi potranno accogliere persone solo all’esterno dei loro locali.


“Nei piccoli cantieri i lavoratori non hanno intenzione di rispettare le regole” aggiunge Lucio, che lavora nel settore edile a Melbourne e illustra un’altra faccia della medaglia, cioè l’ostruzionismo di alcune categorie nei confronti delle regole vigenti.


“Questo Paese si trova di fronte alla sua prima grande crisi e il governo non sembra avere un piano per uscirne” commenta Mikela.


Nel NSW, dove l’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione dovrebbe essere raggiunto il 10 ottobre, il governo Berejiklian ha invece assunto un approccio più permissivo.
A Sydney riapriranno piscine e palestre e si potranno subito ospitare cinque persone in casa.


I gestori di locali potranno accogliere i clienti all’interno delle loro strutture (rispettando la regola di una persona ogni 4 metri quadrati), ma anche tra i lavoratori della capitale del NSW non mancano gli scontenti.


“È una situazione stressante, perché la realtà è che ci sono ancora tanti punti interrogativi e che c’è ancora molta confusione” spiega Gianfranco, che gestisce un negozio di barbiere a Sydney.
“Non sappiamo come comportarci con lo staff e con i clienti. Cosa succederà se nel ristorante entrerà una persona contagiata? Per i piccoli business sarà una perdita di soldi e di tempo” conclude Fabio, titolare di un locale a Newtown”.

Redazione

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