Il turismo di ritorno fattore di ripresa

Il turismo di ritorno fattore di ripresa

di Daniela Piesco

Il turismo di ritorno continua ad essere al centro dell’attenzione di Radici .Gli italiani all’estero, soprattutto in questa fase di ripresa della mobilità internazionale, meritano attenzione e sostegno, per loro stessi e per il vantaggio che arrecano all’Italia nel suo sforzo di ripresa.

Esistono alcune questioni aperte e alcune proposte per l’immediato futuro da affrontare in primis.

Innanzitutto le modalità di attestazione dell’iscrizione all’AIRE, ai fini dell’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici gestiti dallo Stato, devono essere rese quanto più facili possibili.

Tale misura è il risultato di un emendamento alla legge di bilancio 2021, che ha stanziato per lo scopo ,4,5 milioni per i prossimi tre anni a favore del Ministero della Cultura che ha competenza per i musei e i parchi archeologici statali.

Tale attestazione può consistere nell’esibizione di qualsiasi documento che certifichi l’iscrizione all’Aire o anche in un’autocertificazione di iscrizione presso il comune di provenienza.

In particolare :

il Decreto ministeriale 15 gennaio 2021, n. 36 recante “Disposizioni attuative dell’articolo 1, commi 89 e 90, della legge 30 dicembre 2020,n. 178” prevede la possibilità per gli iscritti Aire di visitare gratuitamente i musei italiani.

Per chi volesse usufruire di questa interessante iniziativa, si ricorda che, come risulta dalle FAQ del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, il certificato AIRE va richiesto al comune di residenza in Italia.

Sul sito del Ministero è inoltre possibile trovare la lista di tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali che ci sono in Italia.

Sono più di 500.

Nei prossimi tre anni gli italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE entreranno gratuitamente nella rete dei musei, delle aree e dei parchi archeologici di pertinenza pubblica.

Lo ha reso noto Francesca La Marca, deputata PD eletta in Nord America, che si è battuta per questa concessione e l’ha ottenuta in forza di un emendamento alla legge di Bilancio 2021 e per il triennio 2021-23.

Per La Marca si tratta di “un segnale di rispetto verso gli italiani all’estero e una misura utile su entrambi i versanti, quello dei connazionali che vivono fuori e che potranno conoscere meglio l’arte e la bellezza dell’Italia e quello del nostro Paese che dall’intensificarsi dei flussi ricaverà risorse preziose per la sua ripresa.”

Ulteriori incentivi alla platea dei connazionali all’estero

Fondamentale sono gli impulsi legati alla permanenza nella rete alberghiera italiana e, per quello che riguarda i giovani di origine italiana, quelli legati ai viaggi interni per conoscere il Bel Paese.

Ma la fase più organica di intervento, e’ la costituzione di un Fondo nazionale per il turismo di ritorno, con il quale cofinanziare i progetti di Regioni, enti locali, consorzi associativi e d’impresa.

Si apre, dunque, una prospettiva di lavoro importante che pur scontando i limiti e le ristrettezze finanziare di questa fase postpandemica, ci si augura possa produrre ulteriori risultati per i nostri connazionali, che anche nel settore del turismo si confermano una fondamentale leva strategica per la ripresa del Paese.

D’altra parte non possiamo farci paralizzare dalle preoccupazioni e dalle difficoltà dell’oggi si deve da subito incominciare a preparare la ripresa e il rilancio.

Il “turismo di ritorno” è realmente la leva da usare per la ripresa dei flussi turistici. Tutti lo dicono, ma finora non si è fatto molto per incentivarlo.

Speriamo che queste misure siano le prime di carattere generale che stimolino la ripresa del “turismo delle radici” che riattiverebbe un circuito virtuoso.

Daniela Piesco Vice Direttore Radici

Redazione

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