Profili e pericolosità della pedofilia: minacce da non sottovalutare

Profili e pericolosità della pedofilia: minacce da non sottovalutare

Analisi delle diverse categorie di abusatori di minori e l’impegno delle autorità nella lotta e prevenzione al fenomeno della pedofilia. 

Dal Mondo – La pedofilia è un disturbo psicologico caratterizzato da un interesse sessuale persistente e predominante nei confronti di bambini prepuberi.

In ambito criminologico, la pedofilia viene studiata in relazione ai reati sessuali contro minori, come l’abuso sessuale, lo sfruttamento della prostituzione minorile e la pornografia infantile.

Ricerche condotte nel 2024 sui casi di pedofilia e pornografia minorile, hanno evidenziato un aumento degli episodi denunciati nelle regioni Piemonte e Valle d’Aosta. Dai dati della Polizia Postale, emerge un aumento dei casi dal 2022 al 2023, con un aumento del numero dei casi trattati, delle persone indagate e degli arresti effettuati per reati legati alla pornografia minorile e all’adescamento di minori.

Secondo alcuni studi criminologici, non tutti i pedofili passano all’atto, ma la probabilità aumenta in presenza di altri fattori di rischio. L’uso di alcol e droghe può ridurre inibizioni e capacità di controllo, aumentando l’eventualità di comportamenti abusivi; i disturbi di personalità come la psicopatia o il disturbo antisociale di personalità sono associati ad una maggiore facilità nell’ abuso sessuale su minori e coloro che hanno già commesso reati sessuali contro i minori hanno una probabilità più alta di recidivare rispetto a chi non ha precedenti.

Una distinzione molto importante è quella tra pedofilo e child molester, spesso due concetti confusi.

Un pedofilo è una persona che prova attrazione sessuale verso bambini prepuberi di età al di sotto dei 12/13 anni, o adulti con tratti infantili, condizione considerata un disturbo mentale e reato in molti paesi. I pedofili possono essere uomini o donne, eterosessuali o omosessuali, e provengono da tutti i ceti sociali e di background culturale.

Più volte i pedofili cercano di stabilire un rapporto di fiducia con i bambini per abbassarne le difese e coinvolgerli in attività sessuali facendo regali, dando loro affetto, in altri casi, invece, minacciano o perpetrano violenza per costringere i bambini al silenzio.

D’altra parte, il child molester indica qualsiasi forma di contatto o comportamento sessuale con un bambino che non può dare il consenso o che non ha la maturità per comprenderne la situazione.

Quindi, mentre un pedofilo potrebbe avere fantasie o desideri sessuali inappropriati verso i minori, non tutti i pedofili commettono abusi sessuali su minori. Allo stesso modo, un abusatore sessuale su minori potrebbe non essere necessariamente un pedofilo, ma agire per altri motivi come il controllo, la dominanza o la violenza.

I child molester situazionali sono individui che non hanno una preferenza specifica per i minori come partner sessuale e possono commettere abusi in modo sporadico o ricorrente.

Se da un lato abbiamo i child molester regressivi, coloro che hanno bassa autostima e difficoltà nelle relazioni sociali e scelgono i minori come partner sessuale per evitare l’ansia provocata dagli adulti, dall’altro lato, ci sono i child molester moralmente indifferenti, coloro per i quali l’abuso sessuale è una delle manifestazioni del loro comportamento disfunzionale.

Esistono poi diverse categorie che possono essere suddivise in base ai loro comportamenti e motivazioni. Tra di essi rientrano i sessualmente indifferenti, che agiscono principalmente per il loro bisogno di sperimentazione e di provare sensazioni nuove, senza avere preferenze sessuali specifiche per i minori. Di solito provengono da ceti sociali medio-alti.

Quelli inadeguati, sono invece coloro che possono soffrire di disturbi psicologici come psicosi, ritardo mentale o demenza senile, individui tendenzialmente solitari o eccentrici che hanno difficoltà nelle relazioni interpersonali e possono avvicinarsi ai minori per cercare un sostegno emotivo o una sostituzione simbolica.

Infine, vi sono i preferenziali, che hanno una specifica attrazione sessuale per i minori. Le loro fantasie e desideri sessuali sono rivolti principalmente ai bambini, con preferenze specifiche per età e sesso, spesso prediligendo i maschi. Questi molestatori di solito provengono da ambienti sociali più elevati.

Gli abusatori preferenziali sadici provano piacere nel causare dolore e sofferenza alle loro vittime, sia a livello mentale che fisico, per loro, la componente sadica, è più importante della componente sessuale. Spesso inclini a infliggere punizioni cruente o a praticare abusi estremamente violenti sui minori, mostrano un totale disprezzo per il benessere e la sicurezza dei bambini.

Se la pedofilia in sé, intesa l’essere pedofilo, non è illegale, agire su tali inclinazioni attraverso atti sessuali con minori, distribuzione o possesso di materiale pedopornografico è un reato grave.

La diffusione di materiale pedopornografico online è un grave problema che coinvolge la produzione e il commercio di immagini che ritraggono minori nudi o coinvolti in attività sessuali con adulti. Vi è una pratica diffusa di scambio di materiale pedopornografico attraverso circuiti di file sharing, email, forum e chat room telematiche, che permette ai pedofili di collezionare e condividere fotografie e video a carattere sessuale di minori.

L’ Italia, come delineato in varie leggi come la Legge n. 38/2006 e Legge n. 269 ​​del 3 agosto 1998, criminalizza la produzione, distribuzione e detenzione di materiale pedopornografico, con l’obiettivo di proteggere i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali

L’adescamento dei minori su chat, social network e giochi di ruolo online, è un problema molto serio, piattaforme che consentono agli abusatori di avvicinarsi ai bambini, creando una falsa amicizia con l’obiettivo di abusarne sessualmente. Particolarmente diffuso tra i ragazzi tra i 10 e i 14 anni, che si trovano in una fase della vita in cui sono particolarmente vulnerabili agli abusi a causa della loro familiarità con le tecnologie digitali e della mancanza di sorveglianza degli adulti sulle loro attività online.

Secondo il Centro Nazionale per il Contrasto alla pedofilia online non esiste un unico profilo dei pedofili online. Soggetti di tutte le età, con diverse esperienze di vita, comportamenti e pericolosità, sono coinvolti in questo fenomeno. Possono essere single o coniugati e spesso provengono da uno status sociale medio-alto.

Da un’ indagine condotta dall’Unità di Analisi dei Crimini Informatici, vi sono diversi profili di predatori online, differenziati per il loro livello di pericolosità. Il primo profilo identificato è quello degli explorer di materiale pedopornografico inesperti, costituito da individui giovani tra i 20 e i 35 anni che potrebbero non avere ancora ben chiara la loro attrazione per i minori e che si limitano a scaricare materiale da piattaforme di file-sharing ampiamente diffuse. Un secondo profilo è quello dei condivisori di materiale pedopornografico, che non solo scaricano e visualizzano contenuti illeciti, ma li condividono e interagiscono con altri utenti simili.

Infine, vi è il profilo dei produttori e abusatori reali di minori che sfruttano internet, individui che oltre a creare e diffondere materiale pedopornografico, intrattengono relazioni con altri pedofili online e hanno la capacità economica di organizzare spostamenti e di nascondere le proprie attività illegali tramite sofisticati strumenti informatici. Questi soggetti rappresentano un elevato rischio in quanto utilizzano internet come strumento per perpetrare abusi su nuove vittime.

L’istituzione del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedofilia online, Polizia Postale e delle Comunicazioni, si concentra sulla prevenzione e sulla repressione di questi reati. Inoltre, esistono servizi quale Stop-it, che consentono agli utenti di Internet di segnalare in maniera anonima la presenza di materiale pedopornografico online, aiutando così le forze dell’ordine a investigare e proteggere i minori.

Nicoletta Covalea

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