Quale politica?
Il 2024 potrebbe riservaci delle sorprese. Che siano positive o negative dipenderà anche dalla politica. Non neghiamo oltre ogni ragionevole dubbio, che questo Esecutivo non abbia ancora bene evidenziato tutte le sue intenzioni. La situazione italiana resta, comunque, precaria e l’economia stenta a recuperare le posizioni perdute. La crisi socio/economica persiste. Segno che lo “stallo” non è significantemente regredito. Ora i politici hanno da affrontare, pur se con differenti strategie, un “gap” che è ancora sotto gli occhi di tutti e con conseguenze ben oltre a quelle che già si può immaginare.
I dubbi, certamente, ci sono e le incoerenze non aiutano a sbrogliare la “matassa”. I problemi si dovrebbero affrontare; non rinviare. Invece, si preferisce raggirare l’ostacolo. Magari modificando il problema. Meglio sarebbe prendere in considerazione l’Italia così com’è. Ci sono, nel Vecchio Continente, delle realtà tanto diverse dalla nostra. Ma con un problema comune: la “necessità”di concretezza. Da noi, ora, più che altrove.
Insomma, per evitare guai peggiori, l’Italia dovrebbe far conto su un’economia più stabile. Ci sono, invece, delle priorità da sbrogliare e dei rapporti politici da chiarire. Vivere “alla giornata” non è più nelle corde del Popolo italiano la disciplina comportamentale non agevola. Se dovesse perdurare l’incertezza nella quale viviamo, la posizione del Capo di quest’Esecutivo potrebbe essere causa di un successivo deterioramento della realtà socio/economica nazionale dentro e fuori dalla Penisola. Ora la “chiarezza” politica è diventata indispensabile.
Giorgio Brignola