Altro che mangia panettoni a tradimento ..

Altro che mangia panettoni a tradimento ..

Editoriale di Daniela Piesco vice-direttore Radici 

L’ argomento Ferragni è solo fumo negli occhi. Altra Red herring e/o arma di distrazione di massa .
Abbiamo milioni di famiglie povere , milioni di lavoratori sottopagati che fanno la fila alla Caritas per un pasto caldo e dobbiamo ancora parlare della mangia panettoni a tradimento? Basta! La bomba è stata disinnescata,gli organi competenti faranno il resto.Gli italiani, almeno quelli onesti e indipendenti , con un po’ di sale in zucca, vorrebbero piuttosto parlare e avere contezza dei risultati di questo governo.

Un governo sovranista, che doveva avere a cuore, nelle urla della propaganda elettorale, il benessere e l’autonomia e la sovranità dell’Italia e che è invece riuscito nell’arco di due anni prima a tagliare definitivamente tutti i ponti con il maggior fornitore mondiale di energia (Russia), con cui avevamo tradizionalmente ottimi rapporti, e poi a liquidare i rapporti commerciali privilegiati con il paese con la più grande crescita economica mondiale (Cina).

Difficile immaginare una strategia economica più autolesionista per il paese serva del padrone americano che trasmettere in maniera agevolata l’impulso governativo d’oltreoceano.

Ma andiamo avanti . Gli italiani non distratti da mangia panettoni e / o pandori a tradimento vorrebbero,inoltre, parlare dei tagli a università e agricoltura per fare i centri di accoglienza in Albania.L’intesa con Tirana ,infatti, costerà oltre mezzo miliardo:142 milioni di euro solo nel 2024.

Ebbene Si.Oltre 142 milioni di euro nel 2024, quasi 645 nei cinque anni di validità (prorogabili). È quanto costerà ai contribuenti italiani l’intesa tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama per rinchiudere nei centri di trattenimento in Albania i migranti soccorsi in alto mare dalle navi italiane. Soldi che l’esecutivo è andato a cercare raschiando il fondo del barile degli accantonamenti di quattordici ministeri,tra cui come detto università e agricoltura.

Gli italiani,quelli non imbambolati dalla sofisticazione in atto, vorrebbero,accendere piuttosto,i riflettori sull’elezione diretta del presidente del Consiglio che servirebbe a consolidare un Capo svincolato da regole e con potere assoluto. Uno schiaffo al Quirinale. Mentre il partito con più voti alle elezioni, anche se minoranza, raddoppierebbe i seggi. Così i cittadini non conteranno definitivamente più nulla.

Invero la proposta del cosiddetto premierato presentata dal governo si lega strettamente alle radici dell’instaurazione del fascismo come regime. Proprio nel novembre di cento anni fa veniva approvata la legge elettorale Acerbo che prevedeva i due terzi dei seggi per il partito che ottenesse il 25 per cento dei voti. La commissione che elaborò il progetto vide coinvolti anche i rappresentanti delle opposizioni che dettero prova di insipienza assoluta e totale incapacità di comprendere la rottura che rappresentava il fascismo di Mussolini.

Le elezioni del 1924 furono caratterizzate da brogli e violenze specialmente al Sud; al Nord le sinistre prevalsero e addirittura a Padova fu eletto Antonio Gramsci. La denuncia della illegittimità dei risultati elettorali costò la vita a Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924

I cittadini, che già contano poco, non conteranno più nulla e il Parlamento sarà davvero ridotto a un’aula sorda e grigia. La vera battaglia è rendere il popolo sovrano approvando una legge elettorale che misuri il consenso reale.

È in gioco la democrazia.

Daniela Piesco

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