Loch ness, un fascino senza tempo

Loch ness, un fascino senza tempo

Testo e foto di Alessandra Gentili

Ci sono posti al mondo che mantengono inalterato il loro fascino per anni. Fascino, spesso, determinato da un alone di mistero. Uno di questi posti è Lochness, uno dei laghi più grandi della Scozia, situato nella zona nord del paese, nel territorio delle Highlands. Loch in scozzese significa lago, quindi Lochness significa Lago di Ness. E’ Nessie, come amiamo chiamarlo noi, l’alone di mistero che contraddistingue questo lago. Secondo la leggenda, vi sono notizie di avvistamenti al riguardo già nel sesto sec. d.C.. Sembra infatti che il monaco irlandese S. Colombo, ricacciò nel lago questo enorme mostro attraverso la preghiera, dopo che questi aveva divorato il suo fedele servitore.

Da allora, l’avvistamento successivo risale al 1933, anno in cui un ufficiale giudiziario sostenne di averlo visto. Di li iniziarono una serie sempre più numerosa di avvistamenti. L’anno successivo il quotidiano britannico Daily Mail pubblicò una foto divenuta poi molto famosa, e conosciuta come la foto del “chirurgo” perché era stata realizzata dal ginecologo Robert Kenneth Wilson. Questa foto, un po’ sfocata, lasciava intravedere la sagoma della testa e del collo di una creatura che emergeva dalle acque. Tuttavia la foto si rivelò un falso, in realtà era la sagoma di un sommergibile giocattolo. Nonostante ciò, alimentò per molti anni la leggenda, e ciò fu molto di aiuto per il turismo locale.

La simpatica foto di apertura, è stata realizzata dall’aliscafo che accompagna i turisti in un giro sul lago, con partenza da Fort Augustus Abbey. Su alcuni finestrini dell’aliscafo è presente un adesivo con la sagoma di Nessie. Questa, opportunamente inquadrata, permette di realizzare uno scatto in cui compare la creatura leggendaria.

Lo scorso mese questo lago e il suo mistero sono tornati a fare notizia. Alcuni ricercatori ne hanno riacceso l’interesse, mostrandosi intenzionati a cercare Nessie muniti di apparecchiature super moderne. Durante la preparazione dell’evento Alan McKenna del Loch Ness Center, ha riferito alla BBC in che modo i ricercatori del Loch Ness Exploration erano intenzionati a raggiungere il loro scopo. Era previsto infatti l’utilizzo di droni per immagini termiche, telecamere a infrarossi e un idrofono per rilevare suoni. Una modalità mai adottata prima. Un evento della durata prevista di due giorni, nonché il più grande sondaggio degli ultimi 50 anni, da quando nel ‘72 il Loch Ness Investigation Bureau effettuò studi approfonditi sul lago. L’obiettivo previsto per questa nuova spedizione, era dimostrare l’esistenza della mitica creatura, e ispirare una nuova generazione di appassionati di Loch Ness.

Durante l’evento, i ricercatori si sono avvalsi di numerosi volontari, in 17 siti sulla costa, volontari in barca e numerosi appassionati collegati con le webcam. Ad essi è stato richiesto di monitorare la superficie dell’acqua, registrando le increspature naturali, per poterle distinguere da eventuali increspature non “naturali”. Ed in effetti navigando sul lago, questa è la prima cosa che viene in mente. Controllare le increspature, tenere gli occhi aperti per individuare il minimo movimento sospetto sulla superficie. Cosi concentrati sulla superficie dell’acqua, che si rischia di perdere il meraviglioso paesaggio, ed il lago in tutta la sua maestosità.

È talmente grande, che non è possibile vedere tutto il perimetro. È lungo 36 km ed è profondo fino a 240 m.

Il 28 agosto le ricerche hanno avuto temine. Nulla è emerso che potesse dare delle certezze sull’esistenza di questo mito. Alan McKenna responsabile del Centro, ha dichiarato che, anche se le ricerche non hanno dato prove concrete dell’esistenza di Nessie, il numero di dati raccolti è cosi elevato che ci vorrà molto tempo per analizzare tutto.

In ogni caso, a prescindere dalle conclusioni che questo incredibile numero di dati permetterà di raggiungere, il lago manterrà ancora il suo fascino. A prescindere da Nessie, infatti, quest’area a Nord del Mondo, è intrisa di magia. Ma ne parleremo un’altra volta.

Ref.

https://www.highland.gov.uk/highlandar/TheLochNessMonster

https://www.britannica.com/news/409782/f1c869a37b6d3005db6045f8bb4d40e1

https://www.dw.com/en/loch-ness-monster-search-ends-without-evidence-of-existence/a-66643887

 

Redazione

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