Suono Italiano

Suono Italiano

Un anno fa, grazie ad un concerto intitolato ‘Suono Italiano’, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana (Form) ha ottenuta un grande successo al Musikverein di Vienna, uno dei luoghi sacri della musica.
Quest’anno ha voluto riproporre lo stesso titolo per un concerto incentrato su una nuova linea poetica che abbraccia l’antico e il moderno, affidato alla direzione del giovane Diego Ceretta, con la partecipazione solistica del chitarrista pesarese Eugenio Della Chiara.
Si tratta, in effetti, di un affascinante percorso musicale lungo il Novecento italiano, con opere di Mario Castelnuovo-Tedesco e Alfredo Casella, introdotte da una composizione contemporanea di Carlo Galante, per terminare, con il ‘Pulcinella’ di Igor Fëdorovič Stravinskij.
La Form si è esibita presso lo Sperimentale di Pesaro ieri 1° aprile, dopo averlo già fatto nel pomeriggio presso il Gentile di Fabriano, il 30 marzo presso la Nuova Fenice di Osimo: concluderà il tour oggi 2 aprile presso il Pergolesi di Jesi.

Il programma è iniziato con un’opera (Orfeo e le sirene, Ouverture concertante per chitarra e piccola orchestra), commissionata dalla Form a Carlo Galante: un dialogo tra l’orchestra e la chitarra, uno strumento dal suono delicato ed intrigante, moderna trasfigurazione strumentale della mitica lira di Orfeo.

Ben più intrigante è stato il Concerto per chitarra e orchestra n. 1 in re magg., Op. 99 di Mario Castelnuovo-Tedesco, composto fra il dicembre 1938 e il gennaio 1939 con dedica a Andrés Segovia.
È uno dei concerti più famosi ed eseguiti nel repertorio di questo strumento, assieme ai concerti per chitarra di Joaquín Rodrigo Vidre, marchese dei giardini di Aranjuez.
L’idea di affrontare la composizione dell’opera venne, appunto, da una richiesta del chitarrista Segovia che da tempo era impegnato nel lavoro di valorizzazione e rivalutazione della chitarra nell’ambito della musica classica. Aspetto fondamentale del progetto era quello di arricchire il repertorio musicale dello strumento con composizioni originali di grande spessore: il fiorentino Castelnuovo-Tedesco fu uno dei maggiori contributori in questo senso.
Fu, questa, la prima volta in cui Segovia si trovò ad affrontare il problema dell’affiancamento di un’orchestra ad una chitarra, strumento dalla portata sonora ben più modesta rispetto ad un pianoforte o un violino.
La difficoltà venne superata brillantemente, ottenendo un dialogo raffinato fra le due entità musicali che mai sovrasta il solista.
La prima esecuzione del concerto avvenne il 28 ottobre 1939 all’Auditorio de El Servicio Oficial de Difusión, Representaciones y Espectáculos (Sodre) di Montevideo, con Segovia alla chitarra e la direzione di Lamberto Baldi.
L’entusiasmo riscosso fu notevole e l’esecuzione è tuttora testimoniata da una rara registrazione dell’epoca.
Si è poi proseguiti con Toccata, Bourrée et Gigue da Domenico Scarlatti, una piccola suite di tre sonate abilmente orchestrate da Alfredo Casella volta a ‘esplicitare la variopinta gamma dei colori strumentali e la molteplicità degli stili melodici così genialmente ricreate da Scarlatti nel suo magico clavicembalo-orchestra’, come i critici hanno scritto.

Il concerto si è concluso con Pulcinella, balletto con canto in un atto scritto tra il 1919 e il 1920 da Stravinskij su musiche di Pergolesi e altre all’epoca a lui attribuite: il titolo originale, infatti, è ‘Ballet avec chantPulchinella (Musique d’après Pergolesi).
Con quest’opera Stravinskij iniziò a muoversi su un terreno molto diverso da quello esplorato precedentemente: abbandonò il principio ispiratore della tradizione popolare russa e pose come essenza della propria scrittura forme o materiali attinti direttamente dal passato.
La prima rappresentazione avvenne all’ Opéra Garnier di Parigi il 15 maggio 1920 con la direzione orchestrale di Ernest Ansermet: il successo ripagò la collaborazione proficua (e molto faticosa) del Compositore con l’impresario teatrale Sergej Pavlovič Djagilev (che aveva trovato musiche del compositore marchigiano presso il Conservatorio e la Biblioteca Nazionale di Napoli) e Pablo Picasso, autore delle scene e dei costumi.

Mi capita raramente di ascoltare concerti con chitarra: me ne rammarico, perché è uno strumento che mi affascina. Il concerto, gradevole e raffinato, è piaciuto a me e a tutto il pubblico presente.
Grazie a Diego Ceretta, una delle bacchette più promettenti del panorama italiano, da qualche giorno nuovo direttore generale dell’Orchestra della Toscana e soprattutto a Eugenio della Chiara (direttore artistico di MU.N – Music Notes in Pesaro) che collabora da tempo con compositori appartenenti a diverse generazioni (come Carlo Galante, Orazio Sciortino, Roberto Tagliamacco e Paolo Ugoletti) che gli hanno dedicato oltre una ventina di lavori solistici e da camera.
Paola Cecchini

 

Paola Cecchini

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