Gamification, meglio advertising futili o con premi e promozioni?

Gamification, meglio advertising futili o con premi e promozioni?

La gamification ha invaso il mondo reale. Ed i processi ad essa legati sono sempre più diffusi, in tutti i settori. Non è un caso che la gamification ha creato un connubio forte e potente tra marketing e gaming. Perché i giocatori si mostrano particolarmente attratti da ricompense concrete che il percorso di gioco gli offre, anche al costo di investire una piccola somma di tempo in attività considerate generalmente un “passatempo”. Non a caso, come riferito dal portale GiochidiSlots, che cita i dati di Digital Turbine in Spagna, il 65% dei giocatori opziona il mobile gaming, eleggendo lo smartphone a dispositivo di riferimento per chiunque abbia intenzione di cimentarsi nel mondo del gioco.

In giro ci sono sempre più smartphone, tanto in Europa quanto nel mondo, non casualmente: questi device sono un punto fermo in termini di interattività, coinvolgimento, sicurezza e soprattutto “smart”. Attualmente gli utenti, nel 76% dei casi, preferiscono advertising sotto forma di video-in-app. Solo il 66% è a favore degli advertising via display. I mobile gamers, oggi quasi 3 miliardi di individui, però nel 79% dei casi hanno confermato di preferire vedere video di advertising che comunicano loro la possibilità di ottenere bonus e premi per avanzare nei giochi, pista questa preferita al pagamento di somme in denaro. Piccole chicche di gamification che gli utenti preferiscono in particolare al termine della visione, segnale forte per indicare che queste tipologie di avvisi servono anche in ottica fidelizzazione. Si ottengono due risultati in questo modo: da un lato si comprendono i bisogni dell’utente, anche in ottica di personalizzazione, dall’altra invece si personalizzano proprio le offerte. Una strategia di marketing volta ad aumentare la fiducia nei confronti di un determinato marchio.

Ma chi sono i giocatori da mobile? Ragazzi, perlopiù, tutti tra i 14 ed i 29 anni, per un terzo del totale. I restanti si suddividono equamente nelle fasce di età tra i 30 ed i 64 anni. Gente che gioca fra le sette e le dieci ore a settimana. Del totale, il 71% ha un accesso quotidiano tramite smartphone ai propri giochi preferiti. Sono tutti risultati possibili grazie alla gamification, che un po’ ha fatto anche la fortuna del gaming in Italia, come nel caso dei casinò italiani. In che modo? Nel mondo delle slot tramite promozioni settimanali e periodiche, in particolari competizioni per il gioco di carte o ancora con altre particolari competizioni e obiettivi da raggiungere nei giochi a quiz. Senza tralasciare le varie promozioni disponibili per gli utenti. Chicche di gamification, ad oggi un modo sicuro per unire un utente ad uno specifico marchio.

foto engage.me.it

Redazione

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