Da comunita’ a unione

Da comunita’ a unione

Il Vecchio Continente, come originariamente era chiamata l’Europa, è stato soggetto e oggetto di profonde evoluzioni socio/politiche. S’è evidenziato, tra l’altro, che è prematuro immaginare la nascita degli Stati Uniti d’Europa. E’ opportuno, invece, rammentare ai Lettori che il sommario degli eventi che hanno portato a un complesso di diversi interessi socio/economici rappresenta una fase negativa per l’evoluzione comunitaria. Col coinvolgimento, se pure indiretto, di oltre mezzo miliardo di popolazione. Numero che, certamente, negli anni, sembrerebbe destinato ad aumentare.

Nel 1958, prendeva vita, proprio a Roma, la Comunità Economica Europea (CEE) che s’è protratta per trentacinque anni e con palesi vantaggi per gli Stati membri. Nel 1993, la CEE si trasformava nell’Unione Europa (UE). In trent’anni, l‘UE ha raggiunto mete di tutto rispetto che oggi, però, esigono una riflessione meno generalista. Nonostante il Trattato di Lisbona del 2009, restano da vagliare le necessità dei Paesi membri.

Risulta, così, che è ancora lontana un’UE associata politicamente, ma, riteniamo, che se anche questa meta fosse raggiunta, per un gruppo di Paesi membri i vantaggi sarebbero condizionati. Entro il terzo ventennio di questo Nuovo Millennio, l’Unione potrebbe anche varare una sua Costituzione. Con benefici di grande portata per tutti. Determinando, alla fine, la nascita di un diritto unico. Resta, però, da ridimensionare quel sentore di sovranismo che s’è reso più che evidente proprio nei confronti dell’Italia.

 

Giorgio Brignola

Redazione

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