Capitol Hill. Hutchinson: “Trump fece togliere i metal detector per far entrare i manifestanti armati”

Capitol Hill. Hutchinson: “Trump fece togliere i metal detector per far entrare i manifestanti armati”
 Cassidy Hutchinson, ex assistente di Mark Meadows, che era capo dello staff della Casa Bianca nella scorsa amministrazione,  ha testimoniato che un funzionario della Casa Bianca, Tony Ornato, ha raccontato che Trump urlava: “Sono il fottuto presidente. Portami in Campidoglio adesso”, dopo il suo discorso del 6 gennaio. Trump poi “si è avvicinato al fronte del veicolo per afferrare il volante”.
Ha aggiunto che, secondo Ornato, Trump ha usato l’altra mano per ” affrontare Robert Engel, che era l’agente dei servizi segreti in carica quel giorno.

Ha inoltre detto alla commissione della Camera che indaga sull’insurrezione del 6 gennaio 2021 che l’allora presidente uscente Donald Trump era al corrente, prima dell’irruzione al Congresso, che le persone che manifestavano quel giorno erano armate e avrebbe dato indicazione di rimuovere i metal detector installati in strada, perché riteneva avrebbero rallentato i suoi sostenitori che si stavano radunando a Washington. Poco dopo, in centinaia fecero irruzione al Campidoglio, sede del congresso, interrompendo la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni del precedente novembre.

Queste le parole di Trump riportate dall’ex assistente: “Non me ne frega un ca… se sono armati. Non sono qui per farmi del male. Portate via i maledetti metal detector. Lasciate che la mia gente entri. Possono marciare fino al Campidoglio“.

Hutchinson, che nel corso dell’udienza ha sempre parlato pacatamente ma mostrando molta sicurezza, ha anche detto di essere stata “spaventata e nervosa per quel che sarebbe potuto accadere” dopo una conversazione, precedente all’irruzione al Congresso, a cui avevano preso parte Rudy Giuliani, avvocato di Donald Trump, e lo stesso Mark Meadows. Quest’ultimo avrebbe detto che “le cose sarebbero potute mettersi molto molto male”, mentre Giuliani affermava che sarebbe stata “una grande giornata e che “andremo al Campidoglio”. Secondo Hutchinson Meadows era rimasto indifferente quando i funzionari della sicurezza gli avevano detto che i manifestanti avevano armi, anche automatiche, e indossavano armature. Sempre Meadown avrebbe inoltre commentato “Il presidente che Mike (Pence) se lo meriti” udendo in televisione la folla invocare l’impiccagione del vicepresidente, che si rifiutava di bloccare la certificazione della vittoria di Biden. Sia Cheney sia Giuliani, riferisce ancora Hutchinson, avrebbero chiesto la grazia presidenziale nei giorni successivi all’assalto.

La testimone ha inoltre riferito che Donald Trump avrebbe voluto andare a Capitol Hill durante l’assalto dei suoi sostenitori. Gli uomini della sicurezza presidenziale avrebbero inizialmente cercato di accontentarlo, concludendo però che non era possibile: “Sono il fo….. presidente, portatemi là!“, avrebbe sbottato Trump, afferrando lui stesso il volante dell’auto blindata presidenziale. Pat Cipollone, consigliere della Casa Bianca, le avrebbe detto a quel punto che se il presidente fosse davvero andato al Campidoglio “ci avrebbero accusato di ogni reato immaginabile

Un altro accesso d’ira riferito da Hutchinson risale a quando l’allora ministro della giustizia William Barr disse al presidente che non c’era alcuna prova dei brogli elettorali di massa che lui invocava: in tutta risposta avrebbe lanciato un piatto.

Sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha definito “falsità” e “accuse ridicole” quanto raccondato da Hutchinson: “Io a malapena so chi sia”

 

Redazione Radici

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