Atteso voto storico per far entrare la Svizzera nel consiglio di sicurezza

Atteso voto storico per far entrare la Svizzera nel consiglio di sicurezza
 “Per la Svizzera oggi è una giornata storica: al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza si appresta ad accoglierla per la prima volta in qualità di membro non permanente. Per il Paese neutrale, a quasi 20 anni dall’adesione all’Onu, si tratta di un passo importante e atteso da anni”. È quanto si legge su “La voce di new York”, quotidiano online diretto da Stefano Vaccara.

“A New York, davanti alla stampa, il Presidente della Confederazione elvetica Ignazio Cassis è rimasto cauto, ma fiducioso. “La Svizzera si trova in questo momento in un capitolo importante della sua storia in termini di politica estera”.
Cinque Paesi sono candidati a cinque seggi di membri non permanenti al Consiglio di sicurezza per un seggio non permanente nel biennio 2023-2024, a partire dal 1 gennaio 2023. Oltre alla Svizzera, sono in lista Malta, Giappone, Mozambico ed Ecuador. A pronunciarsi sarà l’Assemblea generale dell’Onu.

La candidatura elvetica risale al 2011, ma non tutti i partiti svizzeri sono a favore. Le voci più critiche si sono alzate dai ranghi dell’Udc, il partito di destra sovranista, ma il Parlamento ha sempre sostenuto la posizione del governo e lo scorso marzo le due camere hanno respinto una mozione dell’Udc che chiedeva il ritiro della candidatura in nome della neutralità.

Per i contrari, con l’entrata della Svizzera nel Consiglio di sicurezza il ruolo di mediatore della diplomazia elvetica rischia di essere compromesso. Per il governo, che cita le esperienze di altri Stati neutrali e non allineati come Austria, Irlanda e Svezia (più volte membri del Consiglio di Sicurezza), l’ingresso della Confederazione è invece “pienamente compatibile con la sua neutralità””. (aise) 

Redazione Radici

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