Atteso voto storico per far entrare la Svizzera nel consiglio di sicurezza
“A New York, davanti alla stampa, il Presidente della Confederazione elvetica Ignazio Cassis è rimasto cauto, ma fiducioso. “La Svizzera si trova in questo momento in un capitolo importante della sua storia in termini di politica estera”.
Cinque Paesi sono candidati a cinque seggi di membri non permanenti al Consiglio di sicurezza per un seggio non permanente nel biennio 2023-2024, a partire dal 1 gennaio 2023. Oltre alla Svizzera, sono in lista Malta, Giappone, Mozambico ed Ecuador. A pronunciarsi sarà l’Assemblea generale dell’Onu.
La candidatura elvetica risale al 2011, ma non tutti i partiti svizzeri sono a favore. Le voci più critiche si sono alzate dai ranghi dell’Udc, il partito di destra sovranista, ma il Parlamento ha sempre sostenuto la posizione del governo e lo scorso marzo le due camere hanno respinto una mozione dell’Udc che chiedeva il ritiro della candidatura in nome della neutralità.
Per i contrari, con l’entrata della Svizzera nel Consiglio di sicurezza il ruolo di mediatore della diplomazia elvetica rischia di essere compromesso. Per il governo, che cita le esperienze di altri Stati neutrali e non allineati come Austria, Irlanda e Svezia (più volte membri del Consiglio di Sicurezza), l’ingresso della Confederazione è invece “pienamente compatibile con la sua neutralità””. (aise)