LA TRAMA

In occasione della scarcerazione di Enzo, autore di uno storico furto d’arte del 1975 ai danni della Pinacoteca Nazionale delle Marche, lo Svizzero, noto trafficante di armi, contatta Elettra, nipote di Enzo e sua unica parente, chiedendole di sollecitare lo zio a ripetere il colpo in cambio di una montagna di soldi. Elettra si lascia convincere, anche perché la sua famiglia, completamente innocente, pagò un durissimo pegno a causa di quel furto, e la giovane ragazza, cresciuta nel mito dello zio, sente un forte spirito di rivalsa verso la società e le istituzioni che nulla hanno fatto per proteggere i suoi genitori dall’infamia acquisita a causa di altri. Enzo, tuttavia, non ha intenzione di ripercorrere quella strada da delinquente, nonostante le pressioni di Elettra e un forte senso di sfida che sente ancora vivo dentro di sé. Al contempo anche la procuratrice Ilaria del Capo, figlia del magistrato che condannò Enzo, si attiva temendo che il ladro, ormai libero, possa ritentare il colpo e chiede pertanto al comandante dei Carabinieri di Fermo di far pedinare il pregiudicato per ogni eventualità. Ma è proprio per questa sfiducia della legge, oltre che per le pressioni di Elettra che vuole disperatamente “vendicare” i suoi genitori, che Enzo finisce per cedere. Accetta così di diventare consigliere di Elettra alla quale affida il compito di organizzare il colpo: rubare di nuovo La Muta di Raffaello quando questa verrà ad essere esposta nel museo di Fermo, in occasione del ciclo di mostre organizzato in tutta la regione. Per nulla impaurita dell’inattesa missione, Elettra arruola alcuni amici studenti dell’Università: Al, una keniota in odore di hacker; Pancho, detto Ossario a causa della sua sconcertante magrezza, uno studente spagnolo che sogna di diventare un gangster alla Bonnie & Clyde; Rodrigo, un bellissimo studente sempre a caccia di soldi e Arduino, un geniale creatore di oggetti per il merchandising e innamorato della marijuana, perciò soprannominato Benfatto. A questo improvvisato e inesperto team, Enzo suggerisce di aggiungere Duilio, suo complice nel furto del ’75, grande basista, oggi sacerdote con il nome di padre Francesco.

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