Boys don’t cry!

Boys don’t cry!

Cosa significa scegliere di diventare ballerino quando sei un ragazzo e vivi in un Paese dove la differenza di genere pesa ancora tanto sui destini individuali?
Cosa deve aspettarsi un giovane uomo che preferisce la danza agli sport tipicamente “maschili” da Maschio Alfa, come si suol dire?
Che tensione interiore questa scelta gli causa? Che sentimenti vive verso la sua famiglia e la famiglia verso di lui, oltre che verso la società?

Costruito sulla base di un lavoro della scrittrice francese Chantal Thomas attorno ad un’improbabile partita di calcio (terreno di “gioco” e di “danza”) – “Boys don’t cry”, creazione 2018 di Hervé Koubi (con Fayçal Hamlat) per sette dei suoi quattordici danzatori, tutti provenienti da diversi paesi (Adil Bousbara, Mohammed Elhilali, Zakaria Ghezal, Bendehiba Maamar, Mourad Messaoud, Houssni Mijem, El houssaini Zahid),  rappresenta una riflessione sulla costruzione dell’identità in una società “chiusa”, attraverso momenti di testo parlato combinati allo stile caratteristico della compagnia, tra hip-hop e fluidità contemporanea.

Sette ballerini potenti ma aggraziati, abbracciano la gioia trascendente della danza, affrancandosi dalla mascolinità tossica a cui la cultura dominante della società di appartenenza li avrebbe destinati ma dove la via predestinata non è quasi mai quella desiderata. In senso più ampio lo spettacolo è anche un messaggio sulla libertà di essere se stessi al di là di ogni condizionamento.

La storia della compagnia è legata alla biografia del suo fondatore e coreografo, Hervé Koubi, di origine algerina, dottore in farmacia e biologo, ballerino e coreografo presso la Facoltà di Aix Marsiglia.

Formatosi all’ International Dance Centre “Rosella Hightower” di Cannes, poi all’Opera di Marsiglia, nel 1999 è entrato  a far parte del Centre Chorégraphique National de Nantes. Nel 2000 ha creato il suo primo lavoro, “Le Golem”. Nel 2009  ha collaborato con la Compagnie Beliga Kopé della Costa d’Avorio alla creazione del lavoro “Un rendez-vous en Afrique”, un progetto che segna un punto di svolta per Hervé Koubi. A partire dal 2010 ha iniziato infatti a lavorare con un gruppo di dodici ballerini algerini e burkinabé che hanno rappresentato l’embrione della futura “Cie Hervé Koubi.”

Lo spettacolo si avvale delle musiche di Diana Ross, Oum, canti tradizionali russi (creazione musicale di Stéphane Fromentin, arrangiamenti di Guillaume Gabriel) . Il progetto luci è firmato da Lionel Buzonie ed i costumi di Guillaume Gabriel.

Prodotto da Compagnie Hervé KOUBI, assieme al Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val de Marne, Compagnie Käfig / Théätre de Cusset, Scène conventionnée, Scène régionale d’Auvergne,
lo spettacolo si avvale del sostegno di Channel – Scène Nationale de Calais, Conservatoire de Calais, Conservatoire de Musique et de Danse de Brive-la-Gaillarde, Ecole Supérieure de Danse de Cannes – Rosella Hightower, CDEC – Studios actuels de la danse de Vallauris, Ville de Vallauris e Conservatoire de Calais.

Un finale col botto per la stagione di danza curata da Amat-Platea delle Marche con il Comune di Pesaro: 80 minuti con gli occhi ipnotizzati verso il palco e la bellezza dei danzatori.

Paola Cecchini

Paola Cecchini

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