Amber Bracken vince il world press photo of the year 2022

Amber Bracken vince il world press photo of the year 2022
Sono stati annunciati ad Amsterdam i vincitori del World Press Photo Contest 2022, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo: quest’anno, i lavori premiati sono stati scelti tra i 64.823 candidati, tra fotografie e open format, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi.
La giuria, presieduta da Rena Effendi, ha incoronato vincitore lo scatto realizzato nella Scuola Residenziale di Kamloops per il New York Times dalla fotografa canadese Amber Bracken, che si è aggiudicata, dunque, il World Press Photo of the Year.

Abiti rossi appesi a delle croci lungo una strada: commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione creata per i piccoli indigeni nel British Columbia, in Canada. In quel luogo, sono state scoperte circa 215 tombe non contrassegnate che potrebbero appartenere ai bambini che frequentarono la scuola.

Per la presidente della giuria globale, Rena Effendi, “è un tipo di immagine che si insinua nella memoria, ispira una sorta di reazione sensoriale. Potevo quasi sentire la quiete in questa fotografia, un momento tranquillo di resa dei conti globale per la storia della colonizzazione, non solo in Canada ma in tutto il mondo”.

Il premio World Press Photo Story of the Year è andato a “Salvare le foreste con il fuoco” di Matthew Abbott, Australia, un lavoro realizzato per National Geographic/Panos Pictures. Al centro del racconto, un rito degli indigeni australiani che bruciano strategicamente la terra in una pratica nota come «combustione a freddo»: i fuochi si muovono lentamente, bruciano solo il sottobosco e rimuovono l’accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi più grandi. Il popolo Nawarddeken di West Arnhem Land, in Australia, attua questa pratica da decine di migliaia di anni e vede il fuoco come uno strumento per gestire la propria terra natale di 1,39 milioni di ettari. I ranger di Warddeken combinano le conoscenze tradizionali con le tecnologie contemporanee per prevenire gli incendi, diminuendo così la CO2 per il riscaldamento climatico.

Vincitore del premio World Press Photo long-term project award, invece, “Distopia amazzonica” di Lalo de Almeida, Brasile, per Folha de São Paulo/Panos Pictures. Mostra come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali. Pesano anche politiche “poco green” del presidente Jair Bolsonaro.

“Il sangue è un seme” di Isadora Romero, Ecuador, ha vinto la sezione video World Press Photo open format award. Attraverso storie personali, questo lavoro mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali. Il video è composto da fotografie digitali e cinematografiche, alcune delle quali sono state scattate su pellicola 35mm scaduta e successivamente disegnate dal padre di Romero. In un viaggio nel loro villaggio ancestrale di Une, Cundinamarca, in Colombia, Romero esplora ricordi dimenticati della terra e dei raccolti e viene a conoscenza del fatto che suo nonno e la sua bisnonna fossero “custodi dei semi” e che coltivavano diverse varietà di patate, di cui solo due si possono ancora trovare.

I finalisti del concorso per l’edizione 2022 sono stati scelti dopo un articolato meccanismo di selezione, dalla “giuria globale” formata quest’anno da Ernesto Benavides, Simona Ghizzoni, Tanzim Wahab, N’Goné Fall, Rena Effendi, Clare Vander Meersch e Jessica Lim. Per offrire un equilibrio geografico e aumentare il livello di rappresentanza internazionale, quest’anno la World Press Photo Foundation ha lanciato una nuova strategia di valutazione, modificando l’impostazione del concorso e lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del mondo: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania. Nel 2022 il processo di selezione si è svolto, quindi, su più turni, coinvolgendo per prime le giurie “regionali” per poi giungere ai finalisti, scelti da una giuria “globale”.

La World Press Photo Exhibition 2022 sarà presentata, in anteprima mondiale al De Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, il 15 aprile prima di iniziare il suo tour mondiale, che toccherà 66 sedi in 29 Paesi, tra cui, in anteprima nazionale, Roma e Torino.

Dal 28 aprile al 12 giugno infatti la mostra del “World Press Photo 2022” sarà presentata al Palazzo delle Esposizioni di Roma e, contemporaneamente, dal 29 aprile al 18 settembre, per il sesto anno consecutivo, anche a Torino, nella sede della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.

Il pubblico italiano avrà dunque due occasioni per ammirare le foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti. La mostra, ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, si conferma come l’appuntamento che dimostra e restituisce al mondo intero l’enorme capacità documentale e narrativa delle immagini, rivelandone il fondamentale ruolo di testimonianza storica del nostro tempo.

La tappa romana è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography; quella torinese è organizzata grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam, e della Fondazione Torino Musei.

Redazione Radici

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