“Storia di una ragazza di Pest”: uscito il libro di Ferenc Molnár

“Storia di una ragazza di Pest”: uscito il libro di Ferenc Molnár
È uscito in queste ore nelle librerie “Storia di una ragazza di Pest” (€ 13,00 – pag. 128), di Ferenc Molnar, tradotto da Andrea Renyi e ambientato nell’Ungheria di inizio scorso.

Sinossi

Budapest, 1905. Elsa, unica figlia di una coppia borghese, è in età da marito, ma non risponde alle aspettative che la società del tempo pone alle ragazze nel suo stato. Si ribella frequentando feste, flirtando e leggendo romanzi francesi considerati arditi ma nel frattempo diventati grandi classici. Fin dall’adolescenza è presa dal primo amore verso un giovane di classe sociale inferiore che, malgrado l’impossibilità di frequentarsi, la ricambia. Elsa dovrà tuttavia piegarsi a un matrimonio d’interesse per riscattare l’onore perduto e le disastrose finanze della famiglia. Ma così come i primi amori difficilmente sfociano in matrimonio, anche i legami d’interesse vengono inevitabilmente infranti da infedeltà coniugali. Benché la trama sia fitta di personaggi, avvenimenti e dialoghi, la storia lascia nel lettore l’impressione di un unico grande monologo sulle illusioni e sulla loro perdita, sull’innocenza e sul tradimento, sulla rinuncia a sé e sulla realizzazione della propria personalità. Sullo sfondo, c’è Budapest, bella città mitteleuropea che ai primi del Novecento vive il suo periodo di maggior sviluppo, al quale però non corrisponde un’altrettanta rapida evoluzione degli usi e dei costumi, e in cui la condizione femminile è ancora ancorata all’Ottocento.

L’Autore

Ferenc Molnár (1878-1952) è l’autore ungherese più noto nel mondo. Oltre che al romanzo I ragazzi di via Pál, la sua fama è dovuta anche ai numerosi adattamenti teatrali e cinematografici delle sue opere negli Stati Uniti, in particolare a Hollywood e a Broadway. Giornalista, cronista di guerra, romanziere, novellista, drammaturgo, nasce a Budapest con il cognome Neumann in una famiglia della benestante borghesia ebraica. Studia a Ginevra ma interrompe l’università per intraprendere la carriera di giornalista in patria. Debutta come romanziere nel 1901 e poco dopo esordisce come autore di teatro, spaziando in tutti i generi letterari. Costretto a lasciare l’Europa a causa delle leggi razziali, si stabilisce al Plaza Hotel a New York dove muore mentre a Broadway va in scena Carousel, il musical tratto dal suo poema scenico Liliom (Giglio), dal quale sarà tratto anche il film omonimo.

La traduttrice

Andrea Rényi, nata nel 1952 in Ungheria in una famiglia multietnica, si trasferisce a Roma nel 1973, dove vive. Dopo gli studi di Giurisprudenza in Ungheria e la laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne in Italia, per anni lavora come docente di lingue, poi come mediatrice linguistica; da quindici anni traduce dall’ungherese narrativa e saggistica. Ha tradotto grandi classici e autori contemporanei ungheresi, fra i quali Mikszáth, Molnár, Karinthy, Nádas, Magda Szabó, Konrád, Földényi e Dragomán. È autrice del mémoir L’estate del Sessantanove (Infinito edizioni, 2021). Ha tradotto, di Miklós Radnóti, Il mese dei Gemelli (Infinito edizioni, 2021).

Redazione Radici

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