Il saccente

Il saccente

È stata una vecchia leggenda a suggerire l’immagine proposta… 

In essa, si narra di un oratore superbo e illuso di poter pontificare da una sedia gestatoria caricata sulle spalle di poveri portantini, da lui considerati perfetti ignoranti, sulla presunta via alla gloria, fino alle vette più alte.

Non c’è però nessuno ad ascoltarlo, nonostante le truppe marcianti, con le panoplie issate a trionfo; tantomeno gli uomini che lo sorreggono, i quali, anche se non fossero distrutti dalla fatica, nulla capirebbero dei suoi magniloquenti discorsi.

È un saccente, solo con la sua vanagloria. I portantini, al di sotto, sono del tutto indifferenti verso di lui, anche se, tra qualche anno, potrebbe essere loro il turno di diventare i migliori oratori, forse più di quanto non lo siano ora, non essendo ancora preparati per tenere un discorso!

Se il nostro dovesse veramente guardare il cielo, vedrebbe che non riesce a toccarlo con un dito. Se, poi, dovesse aprire gli occhi, non gli sembrerebbe più che la terra gli giri intorno. Nondimeno, il saccente urla nel vuoto: «Salverò il mondo», ma potrà la sua scienza fare tanto? O saranno solo paroloni al vento?

Sempre tante le sue generiche parole, le sue decantate esperienze. Mai esempi o prove concreti: questa è l’unica prassi che il presuntuoso affabulatore ha usato nella sua vita, per incantare il prossimo, senza sapere che quest’ultimo non ha l’anello al naso.

È come se volesse essere ammirato per la sua retorica, come se davvero le persone lo considerassero. Vuole essere una persona importante, ma non sarà ascoltato da nessuno, tranne pochi (i pochi opportunisti che lo faranno sperando in una convenienza, se mai ci sarà).

La verità è che la gente sa già tutte le cose che va raccontando inutilmente.

Ed ecco la morale. 

Non è sapiente chi presuppone di aver la conoscenza di tutto o pensa che niente di nuovo esca dalla mente di qualcun altro. Chi si reputa superiore agli altri, pensando che poiché sa tutto, non può permettere agli altri di esprimere i propri pensieri liberamente.

Queste persone sono egoiste. Mancano di umiltà e rispetto per le altre persone e le ritengono inferiori a loro.

A causa di questo egoismo, queste persone tendono a diventare impopolari e isolate. Queste persone generalmente falliscono nella vita, perché si rifiutano di accettare critiche, consigli o correzioni da chiunque. Inoltre, è probabile che ignorino anche le evidenze dei fatti solo perché li smentiscono.

Alla fine, anche gli scienziati possono cader preda dei «sapori».

Dunque, dobbiamo insegnare ai nostri giovani il pensiero critico. I pensatori critici si impegnano in discussioni e dibattiti basati su diversi punti di vista. Questo aiuta a scoprire se una cosa funziona in modo diverso rispetto a ciò che qualcuno dice.

Redazione Radici

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