Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco

Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco

Si è aperta al pubblico domenica, 26 marzo, “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, la nuova grande mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale a Roma insieme alla National Gallery of Art di Washington, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova.

Inaugurata sabato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e in programma fino al prossimo 3 luglio, la rassegna è dedicata al lungo secolo d’oro dell’arte genovese, ovvero a quella gloriosa stagione avviatasi a inizio Seicento e protrattasi fino a metà del secolo successivo, riconosciuta come una tra le più formidabili vicende della storia artistica di tutti i tempi.

Gli investimenti dei genovesi non erano solo di carattere finanziario, ma riguardavano del pari committenze artistiche: splendidi palazzi, preziose chiese, vivaci cicli affrescati, ricchissime quadrerie, argenterie suntuose, statue marmoree. Un Barocco, dunque, altrettanto cosmopolita e composito, come quello romano, ma rispetto a quest’ultimo essenzialmente privato.

La mostra delle Scuderie, un progetto espositivo corale e condiviso, era stata pensata per avere una prima tappa a Washington. Nonostante il forzato annullamento della tappa negli USA, dovuto all’aggravarsi della pandemia nell’autunno scorso, la National Gallery of Art ha mantenuto a tutti gli effetti il suo ruolo di co-organizzatore della mostra che ora si svolge alle Scuderie del Quirinale e che si conferma quale straordinaria occasione di collaborazione fra due grandi istituzioni delle due Capitali.

La partecipazione della Città di Genova al progetto Superbarocco è contraddistinta, oltre che dai numerosi prestigiosi prestiti per Roma, dalla mostra di Palazzo Ducale, dal 27 marzo al 10 luglio, intitolata “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750” e da una serie di iniziative che, unite sotto il titolo “I Protagonisti” e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diversi musei e palazzi cittadini, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche.
Una celebrazione, da parte del capoluogo genovese, di uno dei periodi di maggior fulgore della propria storia non solo economica e finanziaria ma anche culturale ed artistica. Entrambe le esposizioni sono curate da Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero.
L’appellativo di Superba, a cui il titolo “Superbarocco” si richiama, ben si adatta a Genova, una città che tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Settecento è stata una delle grandi capitali economiche d’Europa.

Il fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, si ritrovano nell’eccezionale complesso di oltre centoventi opere d’arte in mostra alle Scuderie del Quirinale, oggi conservate in grandi musei del mondo, ma anche provenienti da numerose, esclusive collezioni private che eccezionalmente hanno acconsentito a prestare i loro capolavori.

Un’occasione unica per ammirare opere di assoluto valore storico-artistico: da il Presepe di Castiglione, proveniente dalla chiesa genovese di San Luca, ad un gruppo processionale di Anton Maria Maragliano da Pieve di Teco fino a l’Immacolata d’argento dal Museo del Tesoro della Cattedrale di Genova, opere tutte già previste per l’edizione di Washington.

E ancora: una delle pale di Pieter Paul Rubens dalla chiesa genovese del Gesù, due eccezionali argenti da parata – uno dal Museo Catedralicio di Toledo, l’altro di collezione privata -, il Ratto di Elena di Pierre Puget del Museo di Sant’Agostino e un gruppo di lussuosi arredi dai Musei di Strada Nuova a Genova. Un corpus cospicuo ed eterogeneo, le cui tecniche e le materie prese in esame compongono un ventaglio decisamente ampio e variegato della produzione artistica della Superba tra Sei e Settecento, e ne rappresentano con efficacia la raffinata qualità.

Associata al quadro istituzionale del progetto in qualità di ente promotore, la città di Genova ha accettato di sostenere la mostra non solo attraverso il prestito di una straordinaria selezione di opere d’arte appartenenti ai musei del Comune e dello Stato, nonché al Museo Diocesano e a quello dell’Accademia Ligustica, ma anche tramite l’entusiastico appoggio delle autorità civiche e della Regione Liguria, ad iniziare dal primo cittadino, e con l’organizzazione di altre specifiche iniziative espositive in città organicamente collegate con la mostra al Palazzo Ducale.

Inoltre, sempre nel territorio ligure, la Diocesi di Albenga organizza la mostra “Onde Barocche, capolavori diocesani tra il 1600 e 1750”, a cura di Castore Sirimarco e Don Emanuele Caccia, in programma dall’8 aprile al 13 novembre 2022.
“Concepita come un importante tributo al capoluogo ligure all’indomani dell’inaugurazione del Viadotto Genova San Giorgio, la mostra “Superbarocco.

Arte a Genova da Rubens a Magnasco” alle Scuderie del Quirinale, rinviata di due anni a causa della pandemia, apre finalmente i battenti con una splendida selezione di capolavori che testimoniano la felice stagione della città nel Seicento”, sono state le parole del ministro della Cultura, Dario Franceschini.

“Le Scuderie del Quirinale proseguono così a dare risalto alle molte declinazioni della nostra storia dell’arte nelle diverse città del Paese, in un dialogo costante con la Capitale nel nome della bellezza”.

“Con la mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, le Scuderie del Quirinale rinnovano il proprio impegno nei confronti di una proposta espositiva di grande rilievo internazionale nonostante il perdurare di situazioni di eccezionale difficoltà”, ha detto Mario De Simoni, presidente e ad di Ales – Scuderie del Quirinale.

“Con grande determinazione e forti della straordinaria collaborazione della National Gallery of Art di Washington e di quella del Comune di Genova e dei Musei della città, presentiamo la gloriosa stagione dell’arte genovese del Seicento, nei suoi tanti riflessi ancora forse poco nota al grande pubblico. Un grande progetto corale e condiviso, reso possibile anche grazie al prezioso sostegno di Webuild, Ferrovie dello Stato Italiane, Magnum e Banca Passadore & C. che ringrazio per essere al nostro fianco in questa occasione. Un momento di celebrazione della città di Genova, in linea con la programmazione delle Scuderie tesa ad indagare le tradizioni artistiche delle singole città italiane”.

Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie del Quirinale, ha sottolineato quanto il progetto venga “da lontano, radicato in un contesto di relazioni scientifiche internazionali di eccellenza. E una conferma della piena cittadinanza delle Scuderie del Quirinale nel sistema mondiale delle mostre museali al più alto livello”.

Gli ha fatto eco Kaywin Feldman, direttrice della National Gallery of Art di Washington: “Gli artisti genovesi e i loro mecenati hanno lasciato un’eredità importante, espressione ricca dello stile barocco e dello splendore visivo durante il XVII e l’inizio del XVIII secolo. Negli ultimi due anni, questo progetto di grande spessore è stato condizionato da complicazioni e sfide incommensurabili che hanno compromesso la presentazione della mostra da parte di Washington. Siamo profondamente grati ai nostri leali e generosi partner di Genova, alle Scuderie del Quirinale di Roma e ai numerosi prestatori dei diversi continenti per aver condiviso i loro inestimabili tesori in questa gioiosa occasione. Questa attesissima presentazione della mostra è una testimonianza dell’incanto duraturo del Barocco genovese”.

Hanno portato i loro contributi anche Giovanni Toti, presidente Regione Liguria, e Marco Bucci, sindaco di Genova.

Per Tori la mostra alle Scuderie del Quirinale “ha un particolare significato per Genova, perché vuole celebrare uno dei periodi più importanti della storia della Repubblica, tra Sei e Settecento, quando si raggiunse il massimo splendore all’inizio del XVI secolo. Un periodo, il cosiddetto Siglo de Los Genovese che segnò un momento di grande vivacità, non solo economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica. Il barocco genovese sarà protagonista di una rassegna di respiro internazionale che si snoderà tra Roma e Genova con collegamenti anche con Washington e il Museo des Beaux-Arts de Bordeaux secondo un progetto altamente originale che vede il coinvolgimento di musei statali, comunali e collezioni provate. Per riproporre ai visitatori un percorso che parte dal ruolo chiave a livello internazionale svolto da Genova nel Seicento quando finanziava la Corona di Spagna di cui restano capolavori dall’alto valore artistico. Si tratta di una proposta d’arte di grandissimo respiro che sarà bellissimo poter visitare, facendo la spola tra Roma e Genova e riscoprendo opere in parte inedite che sapranno attrarre visitatori da tutta Italia e dal mondo alla scoperta della “Superba” e dei suoi tesori”.

Quanto al sindaco Bucci, “ci siamo preparati a lungo a questo evento e adesso ci siamo”, ha detto: “la stagione del Barocco è cominciata. O meglio, è “ri“ cominciata. Grazie a una serie di iniziative molto particolari siamo pronti a vivere nuovamente l’epoca d’oro della nostra città. Un calendario ricchissimo, che porterà l’attenzione nazionale ed internazionale sulla storia gloriosa di Genova, quei secoli che ci hanno reso “La Superba“ che oggi vogliamo tornare ad essere“.
Come di consueto, anche in occasione della mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, le Scuderie del Quirinale propongono ai visitatori un ricco programma di incontri collaterali dedicati alla rassegna e ai suoi temi portanti. Il programma degli incontri è disponibile su www.scuderiequirinale.it.
L’edizione italiana del catalogo è edita da Skira per Scuderie del Quirinale.

I cataloghi delle mostre “La forma della meraviglia” e “I Protagonisti” sono editi da Sagep. È, inoltre, online la nuova APP delle Scuderie del Quirinale, un’applicazione multipiattaforma, disponibile sia per iOS sia per Android, che accompagna il visitatore nella visita della mostra con gli approfondimenti su molte delle opere esposte di tipo visuale (immagini, fotogallery e filmati), testuale e multimediale: tramite l’App, infatti, è possibile anche ascoltare le audioguide della mostra.

Redazione Radici

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