Oltre a creare una rete di corrispondenti sparsi per tutto il mondo, Radio Mir punta a fare partnership con realtà già esistenti: “Abbiamo avviato, ad esempio, una collaborazione con il portale di Madrid El Itagnol e con Radio Fuori Campo di Lione: l’obiettivo – sottolinea Lunetto – è mettere in rete e far collaborare al meglio i diversi ‘pezzi’ dell’emigrazione italiana”.

Dopo quasi due anni di attività, il bilancio di Radio Mir è “positivo, anzi, va oltre le aspettative iniziali di una radio che vive del lavoro volontario delle persone, senza un introito fisso e con l’autofinanziamento delle spese minime.

Per una realtà come la nostra, avere una lista di 20 corrispondenti e un piccolo palinsesto con il 95% dei contenuti autoprodotti è un bel traguardo. Abbiamo intorno ai 4-5mila ascolti mensili e continuiamo a ricevere nuove proposte di collaborazione da altri paesi, come la Turchia e il Portogallo”.

Programmi per il futuro? “Stiamo lavorando a una trasmissione per raccontare l’intreccio tra emigrazione e sindacato nel passato e ai giorni nostri, con un’attenzione rivolta anche ai migranti che arrivano in Italia”, conclude Lunetto ribadendo l’approccio di Radio Mir: “Il nostro obiettivo è unire e fare rete”.

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