Velikij Novgorod: la più importante Repubblica del Nord

Velikij Novgorod: la più importante Repubblica del Nord

Le origini


La Rus di Kiev fu il primo stato organizzato della Pianura Russa, che univa nella mani di un solo sovrano, non senza poche difficoltà, un enorme territorio costituito da diverse realtà etniche e geografiche.La Rus era basata sul forte legame, politico ma soprattutto economico, di due città: La Velikij Novgorod e Kiev, divenuta la sede del potere centrale.

Novgorod compare nelle fonti a partire dal IX secolo, ma la sua fondazione rimane tuttora incerta. La Cronaca degli anni passati, com’è noto, menziona la figura leggendaria di Rjurik, capo variago che per primo si stabilì nel territorio dando vita all’attività mercantile e commerciale che avrebbe sempre contraddistinto la città nel corso dei secoli.
La Repubblica nasce, dunque, come “deposito” commerciale. Successivamente, i dominatori si spostarono più a Sud, fino a raggiungere la città di Kiev, il mercato slavo meridionale che intraprendeva legami commerciali con la capitale di Costantinopoli.


Il legame tra le due città, una situata al Nord della Pianura Russa e l’altra a Sud, sopravviveva grazie alle periodiche visite alternate da parte di un sovrano nelle due città.

Cambiamenti


Tutto cambia, quando Vladimir I, decide di spostare – in modo definitivo – suo figlio Vysceslav a Novgorod come suo luogotenente, namestnik.Morto prematuramente nel 1010, a succedergli fu suo fratello Jaroslav, detto il Saggi
Jaroslav, deciso a unire il territorio nelle sue sole mani senza eventuali rivali, desiderava interrompere quella alleanza nata per volere di suo padre, così, era pronto a combattere contro quest’ultimo che, tuttavia, morì prima ancora dello scontro. Nel 1015, molto Vladimir, Jaroslav si insedia a Kiev.Il trasferimento di Jaroslav evidenziò il ruolo “secondario” che Novgorod avrebbe ricoperto da quel momento in poi.
La città del Nord continuò a ricoprire un ruolo importante ed essenziale per Kiev, diventando una sorta di “feudo” amministrato direttamente dal sovrano kievano.

Per l’unione con Kiev, Jaroslov si servì della Chiesa e dei Bojari, i ricchi signori di Novgorod, che furono da lui finanziati. Alleanze militari, matrimoni dinastici, relazioni commerciali furono alla base dello stato costituito dal legame delle due città.

Istituzioni politiche e militari e la gerarchia sociale.

Figura importante e significativa era sicuramente il namestnik. Tuttavia, le azioni politiche del namestnik contavano qualcosa solo se chi lo nominava, ovvero il sovrano che risiedeva a Kiev, era effettivamente riconosciuto come tale.Gli studi dello storico V.Kljucevskii hanno portato alla luce una concessione risalente alla metà del XIII secolo fatta da Jaroslav di Tver, che pur avendo confermato le concessioni del suo omonimo, Jaroslav il Saggio, concedeva il diritto a Novgorod di richiedere un namestnik che fosse di proprio gradimento. Ciò conferma i cambiamenti che si attuarono nel rapporto tra le due città, basato ora su un vero e proprio “contratto”.

Da questa analisi, possiamo rintracciare una figura altrettanto importante, quella del posadnik, cioè il sindaco di Novgorod, figura più importante che aveva il diritto – da come si evince dalla concessione di Jaroslav di Tver – a concordare sui giudizi e le sentenze finali prese dal namestnik, il luogotenente per conto di Kiev. Il namestnik non poteva agire se non rispettando le norme del posadnik, nominato direttamente dalla città di Novgorod, o senza il consenso di quest’ultimo.

Dunque, nel XIII secolo, il vero capo della città è il posadnik, mentre il potere del luogotenente passa in secondo piano. Il posadnik era la massima carica a cui un cittadino potesse aspirare, ma solo se si era un bojaro.
Il posadnik è un nobile locale per nascita, aveva il diritto di sedere al fianco del principe. Tale carica non aveva un limite di durata e veniva ricoperta esclusivamente da esponenti di famiglie bojare.

Oltre a queste due cariche, a Novgorod non mancava la massima carica militare, cioè quella del tysiazkii. Il tysiakzii – letteralmente Comandante dei Mille – , raccoglieva una specie di “guardia nazionale” che fosse sotto il suo comando. Le leggi della città prevedevano, infatti, che specialmente in caso di guerra, si dovessero avere a disposizione almeno mille uomini che fossero in grado di combattere. Questi uomini dovevano essere giovani e venivano prelevati dalla popolazione della città, duecento per ogni cantone. I cantoni erano costituiti da strade e ogni strada aveva un suo “capo”. Dalle strade venivano prelevati dieci ragazzi, sani e forti, dieci di questi gruppi eleggevano un “centurione” o Comandante di Cento. Tutti subordinavano al tysiakzii.
In caso di guerra, i giovani prelevati dal tysiakzii, venivano sottoposti al comando del namestnik e della compagnia militare, la druzhìna.
Oltre ad essere impiegati nel servizio militare, alcuni giovani dovevano svolgere attività civili.
I ragazzi erano considerati pronti per la guerra e per il mondo degli adulti, una volta aver raggiunto la pubertà. Venivano così sottoposti alla cerimonia del postrig dove, per la prima volta, gli venivano tagliati i capelli.

Il tysiakzii, così come il posadnik, veniva eletto dalla Vece, assemblea cittadina.
La vece è un’antica istituzione e la sua origine può essere rintracciata nei più antichi villaggi slavi. Il capo-villaggio era solito radunare tutti i componenti allo scopo di prendere decisioni su questioni collettive.Questa istituzione amministrava la città gestendo la “cosa pubblica”. Poteva confermare una carica pubblica o privare di quest’ultima.
La vece era presente non solo a Novgorod, ma in tutte le città della Pianura Russa, ma in particolare, quella di Novgorod venne “minacciata” svariate volte a causa della fame di potere dei Rjurikidi, speranzosi di rendere il proprio potere, un potere assoluto, senza alcuna interferenza.

Presenziavano alla Vece sia gli uomini sia le donne della città, non erano ammessi gli stranieri.Tutte le più importanti cariche potevano esclusivamente essere ricoperte da Bojari. I bojari erano i proprietari terrieri o ricchi mercanti, imparentati con qualche importante famiglia. Era impossibile diventare un bojaro, lo si era unicamente per nascita. Secondo alcuni studi, i bojari risalirebbero ai clan di slavi che, al tempo della Mafia dei Rus, si erano alleati con i Variaghi.

I bojari, i mercanti più ricchi e più importanti, gli ecclesiastici, erano coloro di rango elevato, che si distinguevano dal resto del popolo.
C’erano in fine, i non-liberi. Questi ultimi potevano essere coloro che avevano contratto un debito e che quindi erano costretti a lavorare presso il creditore. Al rango più basso c’erano gli schiavi.

Erano presenti anche i contadini, anche se in misura minore nella città. I contadini erano uomini liberi, ma contemporaneamente legati al proprio status lavorativo.Importantissimo era il ruolo dei mercanti a Novgorod. Questi potevano essere “mercanti tradizionali”, ovvero gli artigiani indipendenti che vendevano i propri manufatti. I mercanti che avevano accumulato abbastanza ricchezza viaggiavano di rado, preferendo mandare nei mercati i propri dipendenti. Potevano diventare ricchissimi, tuttavia impossibilitati ad entrare nella cerchia dei bojari della città. I mercanti, quelli stranieri, ricoprivano il ruolo di “intermediari” ed erano principalmente tedeschi.

La Velikij Novgorod era una delle città più colte del medioevo, come ci confermano i ritrovamenti risalenti al XII-XIII secolo delle moltissime iscrizioni, provenienti da ogni classe sociale. Queste iscrizioni sono tracciate all’interno della scorza di betulla e sono delle fonti preziose per il medioevo russo. Il loro contenuto è vario, ma si tratta principalmente di lettere private provenienti anche da mano femminile. Queste testimonianze scritte sono chiamate gramoty e confermano la grande diffusione dell’istruzione nella città. L’istruzione era garantita a qualsiasi classe sociale, non solo alla classe dominante.

Novgorod, in fondo, non svolse mai un ruolo secondario a quello di Kiev, considerata fino al XII secolo sede del potere centrale.
Senza il dinamismo sociale, culturale, economico di Novgorod, per Kiev sarebbe stato impossibile prosperare ed arricchirsi.

Chiara Fiaschetti

Redazione Radici

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