‘Groovin Icon Block’ domenica a Roma: moda, musica e arte

‘Groovin Icon Block’ domenica a Roma: moda, musica e arte

Nina’s Face Club e Deepo sono gli ospiti del concept store a Piazza della Suburra nel quartiere Monti

Da neanche un anno è nato nel cuore del quartiere Monti, a Roma, Groovin. Il concept store, pensato e curato dalle imprenditrici Chiara Mastromonaco e Mary Gehnyei, fonde e diffonde arte, moda urbana e underground, e musica. Accanto al bancone, vicino alla cassa, suonano i piatti in consolle: vinili selezionati e in vendita che si uniscono a capi e accessori dei designer emergenti o al vintage ‘high quality’.

Ma c’è di più, le vivaci padrone di casa hanno aperto il concept store in Piazza della Suburra con la precisa intenzione di trasmettere quella che loro chiamano ‘Groovin Attitude’. Proprio per questo si aprono al quartiere e alla città con il ‘Groovin Block’, una festa, generalmente della domenica, in cui artisti ospiti diventano per qualche ora ‘resident’ di Groovin.

A un passo dalla metro B, stazione Cavour, domenica 19 dicembre dalle 16.30 alle 20.30 suonerà il dj/producer e remixer DEEPO e le opere di Nina’s face club si fonderanno tra abiti e suoni. Il progetto di street art ospite di Groovin prende ispirazione dagli esponenti più noti del filone pop. La tecnica di Nina’s face club è mista, istintiva: utilizza colori acrilici, cera, acquerelli e carboncino, su carta e tela; le opere una volta scansionate in alta definizione vengono stampate su carta blue back, lavorate con la colla di affissione e applicate su cornici. La collezione in store per il ‘Groovin Icon Block’ richiama i miti del mondo della musica internazionale dagli anni 60 ai giorni nostri.

“La nostra selezione di grandi personalità rappresentate da una esplosione di colori tipica di Nina’s incontrano le cromie di capi unici d’archivio e di designer emergenti, il tutto accompagnato da una selezione musicale di vinili super groovy; #ifyoulikegrooveit” dicono Chiara Mastromonaco e Mary Gehnyei. #Maicomevoi è invece l’hashtag scelto dall’artista: “Un invito, una provocazione profonda, a non omologarsi, a difendere la propria autonomia intellettuale e morale e a schierarsi dalla parte dell’autenticità e GROOVIN è uno di questi”.

Redazione Radici

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