“Per noi temporanei non c’è luce in fondo al tunnel” –

“Per noi temporanei non c’è luce in fondo al tunnel” –

di Chiara Pazzano

“Mentre i confini internazionali sono stati riaperti per i cittadini australiani e i residenti permanenti vaccinati, i titolari di visti temporanei stanno chiedendo al governo di comunicare quando potranno riprendere a viaggiare”. Tra loro molti italiani, tra cui Nadia Fronteddu e Manuela Rispoli, intervistate da me per “Sbs Italian”, lo special broadcasting in onda in tutta l’Australia.


“Nadia Fronteddu e suo marito, entrambi ingegneri, sono arrivati in Australia nell’agosto 2019 con uno skilled visa.
“Il lavoro ha chiamato per cui siamo venuti in Australia”, ha raccontato Fronteddu in un’intervista con SBS Italian. “Siamo arrivati due anni e mezzo fa e non c’è stato neanche il tempo di sistemarsi perché poi è arrivato il COVID, quindi non so veramente come si vive in Australia”, spiega Fronteddu.
Originari della Sardegna, i due hanno lavorato all’estero per gli ultimi 20 anni ed hanno vissuto in sette Paesi diversi.
Fronteddu ha dichiarato di essersi sentita “bloccata” negli ultimi due anni.


“La gente mi dice sempre: ‘Sì, ma puoi uscire’. È vero; posso uscire, però se esco so che non posso rientrare”.
“Non è un momento per cui puoi semplicemente cambiare idea e dire: “Non voglio più lavorare, vado via”, aggiunge Fronteddu.
A volte Fronteddu e suo marito, che hanno due bambini di sei e 11 anni, si chiedono se torneranno a vivere in Italia.
“A volte ci chiediamo se ne valga la pena”.
Anche Manuela Rispoli e suo marito, un ingegnere edile, ed i loro due figli di sei e 12 anni sono in Australia da tre anni con uno skilled visa.


Rispoli è rimasta delusa quando il primo ministro Scott Morrison ha annunciato che i confini internazionali sarebbero stati riaperti soltanto per i cittadini australiani ed i residenti permanenti dal 1° novembre.
“Non considerare, almeno fino ad oggi, i residenti temporanei che sono persone che stabilmente vivono in Australia, pagano le tasse in Australia, hanno i figli a scuola in Australia — non lo so, non ne capisco la logica.”


Si tratta di una perplessità condivisa anche da altri detentori di visti non permanenti, come Stefano Grassia, che è in Australia con sua moglie ed i suoi due figli dal 2017.


Grassia ha fatto domanda a marzo perché il suo visto da skilled worker venisse rinnovato, ma è ancora in attesa di una decisione da parte del dipartimento, per cui lui ed il resto della famiglia sono titolari di un Bridging Visa.


Anche loro desidererebbero poter andare in Italia a far visita ai familiari, o vorrebbero che almeno alcuni dei loro parenti potessero venire in Australia, ma questo è al momento impossibile.
Mentre il governo federale ha annunciato che i genitori vaccinati di cittadini australiani e residenti permanenti possono fare domanda per un’esenzione per venire a trovare un figlio o una figlia in Australia, questa possibilità non esiste per i genitori dei residenti temporanei.
Se Grassia e la sua famiglia andassero in Italia, correrebbero il rischio di rimanere bloccati all’estero.


Sul sito web di Home Affairs si legge: “I titolari di visti temporanei possono lasciare l’Australia in qualunque momento, ma in generale non potranno rientrare in Australia a meno che non abbiano un’esenzione”.


In effetti diversi residenti temporanei che sono andati all’estero nei mesi passati non sono poi riusciti ad ottenere un’esenzione per tornare.


Silvia Paolella è in Australia da tre anni, è titolare di uno student visa e lavora nel settore dell’ospitalità.


Paolella vorrebbe “davvero sapere quali sono le intenzioni del governo riguardo ai residenti temporanei”.


“Non ci sono notizie in merito a quando io potrò prendere un aereo e tornare a casa e tornare tranquillamente in Australia. [Le autorità] devono farlo sapere. Non possono non considerarci”, ha dichiarato.


Anche Stefano Grassia spera che arrivino ulteriori annunci da parte del governo.
“Per noi temporanei non c’è una luce in fondo al tunnel”, commenta.


SBS Italian ha chiesto al dipartimento di Home Affairs di chiarire se ci sono delle nuove informazioni per i residenti temporanei, ed il dipartimento ha condiviso i commenti fatti venerdì dalla ministra di Home Affairs Karen Andrews ai microfoni di Radio National (ABC).
“I prossimi gruppi che esamineremo sono gli studenti”, ha dichiarato Andrews venerdì, spiegando quali sarebbero state le tappe successive dopo l’apertura dei confini per cittadini e residenti permanenti scattata ieri (il 31 ottobre – ndr).
“Stiamo analizzando le categorie ‘economiche’ — ovvero i lavoratori qualificati — che entrano in questo Paese. Ci sono molti posti in Australia che fanno molto affidamento sui turisti internazionali che entrano nel Paese ed è stata davvero dura per loro negli ultimi 18 mesi”.


“Lavoreremo per poter lasciare entrare i viaggiatori internazionali il prima possibile, ma la priorità sono gli australiani, seguiti da lavoratori qualificati e studenti internazionali”, ha dichiarato.
Insomma per il momento non sembra imminente un annuncio su chi vive nel Paese ma non ha visto permanente o cittadinanza, e per alcune famiglie questo vorrà dire rimanere ancora separati senza sapere fino a quando.


“Mio figlio fa 14 anni a dicembre e mia figlia ne ha fatti 11 a giugno, e i miei genitori e i miei suoceri si sono persi completamente quasi tre anni nella loro vita”, racconta Stefano Grassia.
“Hanno lasciato dei bambini e si trovano almeno con uno dei due che è ormai un teenager che ha preso 20 centimetri”, aggiunge.


“Chiaramente non basta la comunicazione online, non basta una telefonata e non bastano i video”, conclude, sottolineando il costo anche emotivo e psicologico di non avere ancora idea di quando potrà rivedere i parenti in Italia”

Redazione

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