Vaccini,Draghi:grazie a chi ha vinto esitazioni

Vaccini,Draghi:grazie a chi ha vinto esitazioni

Confermare l’obiettivo del graduale ritiro delle restrizioni alla circolazione, della finalizzazione del pacchetto Salute, ribadire il sostegno alla diplomazia vaccinale, insistere sul mercato interno digitale. E ancora: dare una risposta condivisa al preoccupante aumento dei prezzi dell’energia elettrica, a garanzia di una transizione energetica sostenibile, progredire verso una gestione strutturale del fenomeno migratorio, e più in generale riaffermare l’impegno a un approccio multilaterale alle prossime sfide comuni. Sono gli impegni che il Parlamento  chiede al premier Mario Draghi, impegnato domani al Consiglio Europeo, nella risoluzione di maggioranza approvata dal Senato con 200 voti a favore e sul quale il premier è intervenuto questa mattina, a partire dal capitolo coronavirus.

“Negli ultimi tre mesi e mezzo – ha infatti esordito Draghi, che non ha citato le tensioni nelle piazze – l’Italia ha vaccinato metà della popolazione, uno sforzo straordinario di cui dobbiamo essere grati al sistema sanitario, a partire da medici e infermieri, e all’immane opera logistica compiuta sin dall’inizio di questo governo. Voglio ringraziare in particolare giovani e giovanissimi che hanno scelto di vaccinarsi, e anche chi lo ha fatto nelle scorse settimane dopo aver superato le prime esitazioni”.

Draghi ha quindi dedicato un passaggio del suo intervento proprio ai rincari  delle bollette, contro le quali, spiega, “il governo si è fortemente impegnato intervenendo con più di 3 miliardi per calmierare gli aumenti dei costi soprattutto per le famiglie più svantaggiate. Le transizioni ecologiche e digitali – ha sottolineato – avranno dei costi che dovranno necessariamente prevedere interventi basati sull’uguaglianza”.

 Per questo “l’Italia ha sollecitato l’Europa a provvedere con acquisti di stock a livello comune, per avere adeguati livelli di deposito. L’obiettivo a medio termine è aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabile ed essere sempre meno dipendenti dalle fonti fossili. Allo stesso tempo dobbiamo assicurarci che i tempi della riconversione siano compatibili con le esigenze e le necessità dei cittadini”.

Dove Draghi ha ammonito l’Europa è sulla questione migranti, spiegando che la Ue “deve fare di più”. La scorsa estate, ricorda, l’Italia ha continuato a far fronte ai salvataggi e all’accoglienza tramite la protezione umanitaria, ma è essenziale che la Commissione presenti piani di azioni chiari, adeguatamente finanziati e rivolti a tutte le rotte del Mediterraneo, comprese quelle meridionali, prestando attenzione all’effettiva stabilità della Libia e della Tunisia. Proporrò che ad ogni Consiglio sia dato un aggiornamento su cosa è stato messo in campo”. L’ex presidente della Bce si è invece mostrato completamente dalla parte della Commissione sulla questione Polonia: Di fronte a questa sida che viene dalle sentenze delle Corti costituzionali che rivendicano la primazia nazionale, la posizione non può essere che di fermo sostegno alla Commissione per il lavoro che sta facendo con fermezza”. 9Colonne

Redazione

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