“As I was dying”: Paolo Pellegrin ospite d’onore all’Athens Photo World

“As I was dying”: Paolo Pellegrin ospite d’onore all’Athens Photo World

Con il progetto “As I was dying” il fotografo italiano Paolo Pellegrin sarà l’ospite d’onore all’Athens Photo World, in programma dal 5 al 31 agosto presso il Centro Culturale Fondazione Stavros Niarchos (CCFSN) di Atene.


La mostra “As I was Dying“ si basa sul suo libro con lo stesso titolo, pubblicato in Francia nel 2007 ma comprendente opere successive, fino al 2011.


Lo sguardo suggestivo del fotografo conduce lo spettatore dietro le quinte del dramma umano della storia contemporanea.


Dal lontano Giappone, dall’Indonesia e dall’Afghanistan, fino alla più vicina Albania e al dramma del Kosovo, Pellegrin cattura attimi di sofferenza, lotta e tenacia. Egitto, Tunisia, Libia, Etiopia, Liberia, Sudan, Angola, Haiti, Kosovo, Cuba, Palestina, Libano, Irak, Vaticano, Francia, donne, uomini e luoghi differenti scorrono nel quadro in bianco e nero di Pellegrin agitando le nostre coscienze con la consapevolezza che il dolore e la persecuzione non hanno fine ma non hanno neanche colore.

Luce, buio, corpi e sguardi sono i protagonisti delle immagini di Pellegrin mediante numerose, inedite composizioni, e con una tensione che trapassa le immagini bidimensionali e quasi «grida» allo spettatore esigendone l’attenzione e il pensiero.


Paolo Pellegrin nasce a Roma nel 1964. Ha studiato Architettura presso l’Università La Sapienza e, in seguito, Fotografia presso l’Istituto Italiano di Fotografia. Tra il 1991 e il 2001 Pellegrin è stato rappresentato dall’agenzia Agence VU di Parigi. Nel 2001 ha cominciato a collaborare con la Magnum Photos come membro aspirante e dal 2005 come membro regolare, mentre era legato alla rivista “Newsweek” con un contratto decennale.


Pellegrin ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui undici World Press Photo e numerosi premi POY (Fotografo dell’anno), la Medaglia di eccellenza di Leica, un premio Olivier Rebbot, il premio Hansel-Meith, il Dr Enrich Salomon e il Premio d’oro Robert Capa. Nel 2006 ha ricevuto il premio per la Fotografia umanistica W. Eugene Smith.


Nel corso della sua trentennale carriera si è interessato a questioni inerenti la situazione umana, dalle guerre fino agli effetti del cambiamento climatico globale, cercando di essere un testimone oculare della nostra epoca.


Oggi vive a Londra.


Tra i suoi libri occorre menzionare Alps-Aosta Valley (Forte di Bard, Italia, 2019), Paolo Pellegrin, a cura di Germano Celant (Silvana Editoriale, Italia, 2018), Terre Spezzate (Contrasto, Italia, 2016), 100 Photos of Paolo Pellegrin dalla Press Freedom (Reporters Sans Frontières, Francia, 2013), Paolo Pellegrin (Kunstfoyer der Versicherungskammer Bayern, Germania, 2012), Dies Irae (Contrasto, Italia, 2011), Photo Poche (Actes Sud, Francia, 2010), As I Was Dying (Actes Sud, Francia, 2007), Double Blind (Trolley, Regno Unito, 2007), Kosovo 1999-2000: The Flight of Reason (Trolley, Regno Unito, 2002), L’au-delà est là (Le Point du Jour, Francia, 2001), Cambogia (Federico Motta Ed, Italia, 1998) e Bambini (Sinnos, Italia, 1997).
Dal 1997 fino a oggi il lavoro di Pellegrin è stato presentato in cinquanta mostre personali e 27 collettive in Europa, USA, Australia e Hong-Kong.


La mostra sarà presentata dal 5 al 31 agosto nello spazio al 4° piano della Biblioteca Nazionale di Grecia, presso il Centro Culturale Fondazione Stavros Niarchos (CCFSN) grazie alla donazione della Fondazione Stavros Niarchos (FSN) e alla sponsorizzazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene(aise)

Redazione

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