Algeri: l’ambasciatore Pugliese al convegno UNODC sulla tratta delle persone

Algeri: l’ambasciatore Pugliese al convegno UNODC sulla tratta delle persone

L’ambasciatore d’Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese, ha partecipato ieri, 30 giugno, al convegno nazionale sui procedimenti giudiziari nei casi di tratta di persone organizzato, ad Annaba, dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC). Un’iniziativa realizzata in partenariato con il Comitato nazionale algerino per la prevenzione e la lotta contro la tratta di persone e col contributo finanziario del Governo italiano.


L’obiettivo del convegno era favorire la formazione e lo scambio di esperienze di oltre quaranta tra magistrati, poliziotti e gendarmi algerini in servizio nelle province di Annaba, Soukh Ahras e El Tarf, tre regioni situate nella fascia nord-orientale, costiera e frontaliera del Paese. Presenti il Presidente del Comitato nazionale algerino, autorevoli rappresentanti del Ministero della Giustizia, della Polizia, della Gendarmeria Nazionale.


L’ambasciatore Pugliese, nel suo intervento d’apertura, ha tenuto a sottolineare che la lotta alla tratta delle persone è una priorità per l’Italia, soprattutto alla luce dell’incidenza di tale fenomeno sull’aumento dei flussi migratori irregolari e dei legami con la criminalità organizzata. Ha quindi ricordato il ruolo pionieristico dell’Italia, dovuto soprattutto alle intuizioni essenziali di personalità come il giudice Giovanni Falcone, e ha ribadito che l’Italia è pienamente impegnata, anche nel quadro della Convenzione di Palermo e del suo Protocollo addizionale sul traffico di migranti, a promuovere il rispetto dei diritti fondamentali delle vittime della tratta di persone e del traffico di migranti, soprattutto con riferimento alle categorie più vulnerabili come le donne e i minori.


Rivolgendosi poi, in particolare, ai magistrati presenti, l’ambasciatore Pugliese ha richiamato le dichiarazioni del ministro della Giustizia Marta Cartabia in occasione della recente Commissione sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale, che si è tenuta a Vienna: “praticare la giustizia significa rimuovere le cause profonde del crimine; richiede prevenire e sradicare le radici profonde dei crimini e non solo eliminarne i frutti malati“.
Nell’ambito della sua missione ad Annaba, l’ambasciatore italiano ha infine colto l’occasione per incontrare, per la seconda volta dall’inizio del suo mandato in Algeria, il Wali della provincia, con cui ha discusso delle opportunità di sviluppo di una città molto importante nel Paese e che ha storici legami, commerciali, culturali e umani, con l’Italia. (aise)

Redazione

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